E’ tempo di dichiarazione dei redditi e, mentre ci si prepara a quella relativa al 2017, magari avvalendosi della precompilata, si fanno i bilanci sulle dichiarazioni 2016. Che fine hanno fatto, ad esempio, le risorse destinate al 5xmille? Una risposta arriva dallo studio realizzato dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti che ha messo sotto osservazione le scelte compiute dai contribuenti l’anno scorso. Risulta che, complessivamente, sono 54.996 gli enti del terzo settore e i Comuni destinatari di una quota del 5 per mille 2016 per un ammontare complessivo di quasi 500 milioni di euro (491.636.307 euro). L’89% del totale va al Centro Nord, mentre al Sud arriva il rimanente 11%. In particolare, Lombardia e Lazio insieme assorbono il 56,3%.
Secondo lo studio, inoltre, Comuni e Associazioni Sportive Dilettantistiche hanno assorbito il 5,7% del totale, invece la parte più consistente è appannaggio degli enti del volontariato e di quelli della ricerca scientifica e/o sanitaria. I primi raccolgono 314.689.624 euro (64% del totale), con una media di 7.985 euro a testa, mentre ai secondi vanno 149.125.605 euro (30,3% del totale), con una media, però, più elevata e pari a 298.849 euro.
Nel 2016, 14.114.642 italiani hanno scelto di destinare una quota del 5 per mille dell’Irpef agli enti del terzo settore e ai Comuni. A fronte di una media generale di 8.939 euro, si registra una mediana di 1.451 euro a causa della concentrazione dei valori in poche grandi organizzazioni.
Basti pensare, segnala la Fondazione Nazionale dei Commercialisti, che i primi 127 enti in classifica assorbono il 50% del totale assegnato, mentre solo 323 enti superano i 100 mila euro. Infine, ben 1.957 enti, regolarmente iscritti in elenco, non hanno ricevuto alcuna scelta per il 5 per mille. Vi è da dire, inoltre, che 3.321 enti raccolgono meno di 100 euro e ben 22.097 enti raccolgono non più di 1.000 euro a testa.
Per quanto riguarda il volontariato e la ricerca scientifica, le prime tre associazioni premiate dai contribuenti risiedono nel centro nord, Emergency, Medici senza frontiere e Comitato italiano per l’Unicef, ubicate fra Lombardia, Piemonte e Lazio. Il Sud, invece, va sul podio per le associazioni sportive dilettantistiche. Infatti i primi tre enti destinatari per importo totale risiedono in Campania, Calabria e Sicilia.
Rispetto al 2015, le scelte dei contribuenti italiani a favore del 5 per mille per gli enti no profit sono aumentate dell’1,9%. La crescita più elevata ha riguardato le Associazioni Sportive Dilettantistiche (+11%), mentre il numero di Comuni destinatari del 5 per mille 2016 è calato del 2,9%. Buono il trend degli enti della ricerca scientifica/sanitaria (+3,3%), mentre risulta inferiore alla media, ma pur sempre positivo, il tasso di crescita delle scelte a favore degli enti del volontariato (+1,3%).
Sul podio delle regioni che assorbono il 5 per mille, è capofila la Lombardia (36,9% del totale), seguita da Lazio (19,4%), Emilia Romagna (6,5%), Piemonte (6,4%) e Veneto (5,6%). Per quanto riguarda la provincia di residenza, Milano copre quasi un terzo del totale (29,6%), seguita da Roma (18,8%), Torino (4,6%), Genova (3,4%) e Bologna (2,4%). Tra i Comuni, invece, lo studio della Fondazione Nazionale dei Commercialisti indica che Roma supera Milano e Torino, mentre al settimo posto s’inserisce tra i capoluoghi di provincia Valdagno (Vicenza).