La mancata qualificazione dell’Italia al Mondiale di Russia 2018 ha aperto un dibattito infinito sulle cause che hanno portato a un risultato così rovinoso per la storia del nostro calcio. Sotto i riflettori è finito il sistema di reclutamento e crescita dei giovani calciatori nei vivai.
Sul banco degli imputati, inoltre, sono finiti anche gli impianti sportivi. Di recente le più autorevoli testate giornalistiche italiane hanno pubblicato i dati relativi all’affluenza media di pubblico negli stadi italiani di calcio. Non sorprende più di tanto il dato che emerge: la percentuale di riempimento di pubblico si arresta solamente al 51%, la più bassa degli ultimi 10 anni. Troppo spesso infatti nel nostro Paese si sente parlare di stadi vuoti, di strutture obsolete, non adatte ad ospitare una famiglia, di infrastrutture prive di comfort e di tutti quei requisiti normativi e di sicurezza che la legge impone.
La promozione dell’attività sportiva giovanile passa anche attraverso il miglioramento e la valorizzazione degli impianti sportivi nei Comuni. E’ l’assunto sul quale si innesta il protocollo d’intesa firmato ieri da Anci e Lega Pro, che avvieranno una serie di azioni sinergiche con questi obiettivi. Lega Pro, in particolare, si farà promotrice di un’opera di sensibilizzazione nei confronti delle società, per migliorare gli impianti di proprietà degli enti locali dove le stesse società hanno sede. L’azione di Anci sarà invece rivolta direttamente ai singoli Comuni, con la stessa finalità: promuovere lo sviluppo dell’impiantistica sportiva e campagne a favore dello sport, a partire dalle scuole.
L’accordo sancisce anche la nascita di un tavolo di lavoro permanente che “monitorerà la situazione legislativa nazionale ed europea e svolgerà, altresì, attività dirette a monitorare la situazione impiantistica in Italia”, ma avrà anche il compito di sviluppare politiche attive per lo sviluppo dei settori giovanili e individuare e realizzare un’azione sinergica con il sistema dell’istruzione finalizzata a ridurre la dispersione scolastica per i ragazzi che seguono la strada del professionismo calcistico. “Il Protocollo che sigliamo oggi – afferma il vice presidente vicario dell’Anci, Roberto Pella – dà l’opportunità a Comuni e Lega Pro di avviare una stagione di forte collaborazione che, per impegno e competenza di ambo le parti, potrà portare alla risoluzione delle questioni attuali, particolarmente urgenti, che coinvolgono territori e squadre di calcio.
Nello specifico, i Comuni, sulla base delle più recenti normative europee e nazionali, sono tenuti obbligatoriamente – spiega Pella – ad adeguare gli impianti e le strutture sportive, in alcuni casi con investimenti non indifferenti, per poter consentire alla propria società di iscriversi e partecipare al campionato. Questo Protocollo intende svolgere un ruolo di facilitazione in tal senso. Le società potranno assumersi l’onere, a fronte del rinnovo o del prolungamento del contratto di concessione da parte del Comune, dell’adeguamento per l’utilizzo degli impianti, oppure potranno anticipare il costo dei lavori da sostenere per ovviare alla complessità degli obblighi e della tempistica imposta dalle previsioni del bilancio pubblico comunale”.