Oggi, 5 dicembre, è la Giornata Mondiale del Suolo, lanciata ogni anno dal Global Soil Partnership, un’alleanza internazionale fra Stati, istituzioni e ong, promossa dalla Fao, l’agenzia agroalimentare dell’Onu. Scopo dell’evento, richiamare l’attenzione sull’importanza di un suolo sano e promuovere la gestione sostenibile delle risorse del terreno. Il rischio da combattere è un consumo del suolo insostenibile, ovvero la sua copertura con cemento o asfalto in modo incontrollato. In Italia, secondo dati Ispra, il suo consumo procede a un ritmo di 3 metri quadrati al secondo.
Quest’anno la Giornata è dedicata a “La cura del pianeta parte dalla terra”. “Nonostante il ruolo essenziale che il suolo gioca sui mezzi di sussistenza umani – si legge sul sito della Fao – c’è un aumento su scala mondiale del degrado delle risorse del suolo, a causa di pratiche di gestione inappropriate, con la pressione demografica che causa una pressione insostenibile e una governance inadeguata su questa risorsa essenziale”.
A livello europeo la rete “People 4 Soil”, formata da Ong ambientaliste, istituti di ricerca e associazioni di agricoltori, ha raccolto oltre 212.000 firme per una petizione da inoltrare alla Commissione europea (Ice, Iniziativa dei cittadini europei) che chiede di istituire e di sviluppare un quadro giuridico vincolante per la tutela del suolo, fissando principi e regole da rispettare da parte di ciascuno Stato membro. In Italia sono state raccolte 82.226 firme. Le Ong ambientaliste chiedono al Parlamento italiano di varare entro la legislatura la legge per il contenimento del consumo di suolo e la difesa delle aree agricole, già approvata dalla Camera nel maggio 2016 e ferma da più di 500 giorni in Senato. Al 2016, secondo l’Ispra, risultano cementificati oltre 23 mila km2 (pari a Campania, Molise e Liguria messe insieme), il 7,6% del territorio nazionale.