Nuovo filo diretto tra la pubblica amministrazione e i cittadini e addio alle spese postali per i Comuni: arriva il domicilio digitale, l’indirizzo elettronico su cui ogni cittadino potrà ricevere ogni tipo di notifica e comunicazione, comprese le multe. Uno sblocco immediato per l’indirizzo online attraverso cui ognuno potrà essere raggiunto dalla P.A. Lo prevede la bozza del decreto correttivo del Codice dell’amministrazione digitale, provvedimento della riforma Madia, ora all’esame in Cdm. È un primo passo del decreto correttivo del Codice dell’amministrazione digitale, introdotto dalla riforma Madia, e che ha ottenuto il primo ok dal Consiglio dei ministri. Quindi si anticipano i tempi, senza aspettare la piena funzionalità dell’Anagrafe unica della popolazione residente: chi vorrà potrà subito attivare il domicilio come posta elettronica certificata o servizio elettronico di recapito in linea con le regole Ue. La ‘vecchia’ cassetta postale va in pensione.
Il decreto correttivo sul Cad, contenente “disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 26 agosto 2016, n. 179, recante modifiche e integrazioni al codice dell’amministrazione digitale di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n 82, ai sensi dell’articolo 1 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”, integra e modifica alcune disposizioni del Cad, “al fine di accelerare l’attuazione dell’agenda digitale europea, dotando cittadini, imprese e amministrazioni di strumenti e servizi idonei a rendere effettivi i diritti di cittadinanza digitale”. Il decreto mira nello specifico, a rafforzare la natura di “carta di cittadinanza digitale” della prima parte del Codice, “concentrando in essa – scrive palazzo Chigi – le disposizioni che attribuiscono a cittadini e imprese il diritto a una identità e a un domicilio digitale, quello alla fruizione di servizi pubblici online in maniera semplice e mobile-oriented, quello a partecipare effettivamente al procedimento amministrativo per via elettronica e quello a effettuare pagamenti online”. Il fine è inoltre quello di “garantire maggiore certezza giuridica in materia di formazione, gestione e conservazione dei documenti digitali” e accrescere il livello di qualità dei servizi pubblici e fiduciari in digitale.
Ciò significa che chi vorrà potrà attivare subito il proprio domicilio con posta elettronica certificata o altro servizio elettronico di recapito in linea con le norme europee. Non solo la pec, infatti, ma qualsiasi canale di comunicazione online che rispetti le norme europee in materia di sicurezza digitale, potrà costituire il domicilio digitale del cittadino.
La portata non è di poco conto. Attraverso l’indirizzo elettronico, si potrà non solo comunicare con gli uffici delle pubbliche amministrazioni ma anche ricevere documenti e notifiche, incluse le multe. Sarà in sostanza l’unico canale di comunicazione tra cittadino e stato. Tutti i domicili digitali dei cittadini che aderiranno al nuovo servizio verranno raccolti in una sorta di indice realizzato dall’Agid.