Nel nostro Paese esistono centinaia di chilometri di linee ferroviarie contestualizzate in panorami bellissimi, siti straordinari che non sono adeguatamente utilizzati. La nuova legge vuole salvaguardare e valorizzare le tratte ferroviarie dismesse o sospese, caratterizzate da particolare pregio culturale, paesaggistico e turistico, nonché le relative stazioni, che sono opere d’arte e caratterizzazioni dei luoghi.
L’individuazione delle tratte ferroviarie interessate, anche per rilanciare il turismo sostenibile, avverrà con decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministero dei Beni e delle attività culturali, d’intesa altresì con la Conferenza Stato-Regioni, in coerenza con il Piano strategico del turismo. In sede di prima applicazione la norma individua già alcune tratte ferroviarie ad uso turistico e tra queste: Sulmona-Castel di Sangro; Cosenza-San Giovanni in Fiore; Avellino-Lioni-Rocchetta-Sant’Antonio; Sacile-Gemona; Palazzolo-Paratico; Castel di Sangro-Carpinone; Ceva-Ormea; Mandas-Arbatax; Isili-Sorgono; Sassari-Palau Marina; Macomer-Bosa; Alcantara-Randazzo; Castelvetrano- Porto-Palo di Menfi; Agrigento Bassa-Porto Empedocle; Noto-Pachino; Asciano-Monte Antico; Civitavecchia-Capranica-Orte; Fano-Urbino. Nell’ambito delle attività di valorizzazione dei tratti di ferrovia interessati potranno essere coinvolte associazioni e organizzazioni di volontariato operanti nei settori ferroviario-turistico-culturale ed ambientale.
La legge prevede, infine, la possibilità che sulle linee ferroviarie dismesse o sospese possano circolare (evitando ovviamente ogni forma di promiscuità con la circolazione dei treni) i veicoli a pedalata naturale o assistita su rotaia.