La grande diffusione delle apparecchiature elettriche ed elettroniche nella società rende necessario investire sulla loro qualità ecologica, determinando sin dall’inizio le condizioni per il riutilizzo ed il recupero di questi prodotti in forme sempre nuove. In questi giorni con la firma del ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, partono le iniziative di prevenzione e riduzione degli impatti negativi derivanti dalla gestione di rifiuti elettrici ed elettronici (Raee), nonché di quelli che non rientrano tra le categorie già servite dai consorzi di filiera. Il programma punta all’uso efficiente delle materie prime, allo sviluppo della circolarità tra la gestione dei rifiuti ed il mercato di materiali, favorendone il reimpiego in nuovi cicli produttivi. L’obiettivo è l’incentivazione su scala industriale di nuove tecnologie per il trattamento delle componenti dei prodotti complessi a fine vita, come pure l’implementazione dell’ecodesign dei prodotti per facilitare l’industria dello smontaggio, la separazione dei singoli materiali e l’avvio al riciclo delle matrici ambientali.
I piani che verranno finanziati dovranno essere caratterizzati da elevata replicabilità e dalla possibilità di un rapido trasferimento dei risultati all’industria per l’attuazione degli interventi. Il primo dei due bandi, da 900.000 euro, è destinato al cofinanziamento di progetti di ricerca per lo sviluppo di tecnologie innovative rivolte al recupero, riciclaggio e trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici; il secondo, da 1,2 milioni, è invece riferito all’ecodesign dei prodotti e alla corretta gestione dei relativi rifiuti. La grande diffusione dell’ecodesign richiede azioni per accrescerne l’ecocompatibilità sia quando i prodotti sono in uso, con manutenzione, riparazione, upgrading, sia quando diventano Raee. Perciò per una corretta gestione dei rifiuti, che sappia guardare all’economia circolare, è importante la promozione della prevenzione spostando l’attenzione sulla parte a monte della filiera, attraverso la progressiva riduzione dei rifiuti non inviati a riciclaggio e l’industrializzazione del riciclo stesso.