Trovare al più presto una soluzione alla delicata questione degli affidamenti del servizio di tesoreria su cui circa 2mila Comuni grandi e piccoli, tra cui Roma e Palermo, lamentano una crescente difficoltà. E’ questa, in sintesi, la posizione espressa dall’Anci nel corso dell’incontro di ieri mattina al Viminale in cui una delegazione dell’Associazione ha incontrato il sottosegretario all’Interno Giampiero Bocci, che ringrazia per la determinazione e impegno.
Nel ringraziare il sottosegretario Bocci per l’attenzione e la disponibilità da sempre dimostrata su questo problema, la delegazione Anci – guidata dal segretario generale Anci Veronica Nicotra e dai sindaci di Corato e Maissana, Massimo Mazzilli e Egidio Banti – ha innanzitutto ricordato come il sistema di Tesoreria unica, introdotto in una fase assai delicata del Paese, abbia generato anche problemi molto seri di un servizio che rimane obbligatorio, ma contendibile. La scelta fatta allora non ha considerato gli effetti successivi che oggi sono diventati assai urgenti.
“Una scelta – secondo il segretario generale Anci – che nel tempo è ricaduta tutta sugli enti locali, aggravando costi e favorendo i conti dello Stato. Nel corso dell’incontro, la delegazione dell’Anci ha poi ricostruito i punti cardine di tutta la vicenda, rimarcando come, allo stato attuale, quasi tutte le gare per i servizi di tesoreria vanno deserte, essendo il servizio non più remunerativo per i soggetti privati. Una situazione che, se non risolta con la dovuta urgenza, potrebbe portare a un deficit di sistema.
“A questo si aggiunge – ha rimarcato ancora Nicotra – quanto emerso dalla rilevazione su circa 4.600 Comuni (il 58,5% del totale) effettuata recentemente dal ministero dell’Interno secondo la quale sono più di 2mila i contratti di tesoreria in scadenza”. In questo quadro “è quindi necessario un intervento urgente di Governo e Parlamento al fine di valutare l’ipotesi di un ritorno graduale al sistema misto per gli affidamenti di tesoreria oppure trovare soluzioni che garantiscano un servizio che rimane obbligatorio che va affidato con gara”. Contestualmente l’Associazione ha chiesto “un maggior coinvolgimento diretto o indiretto da parte dello Stato, finalizzato a salvaguardare il regolare svolgimento di una funzione pubblica di rilevanza generale”.