“Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha firmato il decreto #ApeSocial”. Lo annuncia palazzo Chigi sul suo account Twitter, pubblicando anche la foto del decreto sull’anticipo pensionistico . Il testo dovrà passare al vaglio del Consiglio di Stato prima di poter essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. La misura è totalmente finanziata dallo Stato, non prevede coinvolgimento delle banche come per l’Ape volontaria.
Potranno beneficiare dell’indennità ponte i lavoratori con almeno 63 anni di età e 30 di contributi che in difficoltà economica, con un anticipo di 3 anni e 7 mesi massimo dai requisiti della pensione. I beneficiari riceveranno direttamente dall’Inps un sussidio di accompagnamento alla pensione per un importo massimo mensile che non potrà comunque superare i 1.500 euro lordi.
Entro il 1° maggio e non oltre il 30 giugno 2017 bisognerà fare la richiesta all’Inps, il pagamento sarà effettuato tra settembre e dicembre. Si ricorda che la misura è in via sperimentale, questo significa che solo dopo la prossima legge di Bilancio si saprà se il Governo intenderà renderla strutturale. Inoltre, l’APE sociale, sarà tassato come un reddito di lavoro dipendente, quindi il netto avrà un valore maggiore rispetto a un reddito di pensione equivalente.
L’Ape Sociale è interamente a carico dello Stato, trattasi di un anticipo pensionistico rappresentato da un reddito ponte di natura assistenziale fino ad arrivare a maturare i requisiti per la pensione. Per accedere all’Ape Sociale, il lavoratore deve aver maturato una continuità lavorativa di almeno sei anni diluita in sette. Possono accedervi solo alcune specifiche categorie, bisogna aver compiuto almeno 63 anni e avere 30 anni di contributi versati se si è disoccupati, invalidi con una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale alla soglia del 74% o con parenti di 1°grado con disabilità grave, oppure 36 anni di contributi per chi ha effettuato lavori con lavori gravosi.
La misura pensionistica sociale è finanziata nel 2017 con 300 milioni; nel 2018 con 609 milioni; nel 2019 con 647 milioni; nel 2020 con 462 milioni, nel 2021 con 281 milioni, fino ad esaurirsi completamente negli anni successivi.