La rassegna comprende sculture, dipinti, manufatti, oggetti di oreficeria, arredi e volumi sacri sapientemente recuperati e restaurati, che testimoniano la straordinaria ricchezza artistica del territorio umbro nel contesto dell’arte tra il XIII e il XVII secolo.
I manufatti, di diversa tecnica esecutiva, mettono in risalto l’elevata qualità del lavoro di restauro che ne ha consentito, in tempi brevissimi, il recupero e il ritorno alla fruibilità dei visitatori.
Le opere scelte rappresentano i diversi contesti di appartenenza delle aree colpite. Vi è, ad esempio, una campana proveniente dal campanile dell’Abbazia di Sant’Eutizio di Preci, restaurata presso i laboratori dell’Opificio Pietre Dure di Firenze, voluta per rappresentare gli altri campanili distrutti dal sisma, come nel caso di quello di Castelluccio di Norcia, le cui campane sono andate perdute. L’esposizione nasce da un’intesa tra la Regione Umbria e il Ministero dei Beni culturali per dare conto di un primo intervento di messa in sicurezza e restauro delle opere danneggiate, messe poi in salvo grazie al lavoro delle squadre formate dai tecnici del Mibact, dai Vigili del Fuoco, dai Carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale, dall’Esercito e dai tanti volontari della Protezione civile.
A questo lavoro di squadra si è aggiunto l’impegno di altri soggetti, quali la Fondazione Cassa di risparmio di Firenze, costituendo una task force di giovani restauratori fiorentini.
La Mostra, organizzata dalla Regione Umbria, dal Ministero dei Beni e delle attività culturali, dall’Arcidiocesi di Spoleto-Norcia, dal Comune di Spoleto, Comune di Cascia, Comune di Norcia, Comune di Preci e Comune di Sant’Anatolia di Narco, si inserisce nel programma “Scoprendo l’Umbria”, un vero e proprio invito, volto a sostenere e valorizzare le attività dei musei, un’esperienza autentica da vivere in oltre 170 tra pinacoteche, ecomusei e siti archeologici.