L’estensione dell’accordo sui criteri di rateizzazione per il diritto di rivalsa dello Stato, nei confronti dei Comuni condannati con sentenza esecutiva dalla Corte Europea dei diritti dell’Uomo, anche a quelli nei cui confronti l’azione di rivalsa dello Stato fosse già stata esercitata. E’ su questo punto che l’Anci ha dato il proprio via libera durante la seduta della Conferenza Stato – Città svoltasi ieri mattina al Viminale, dove la delegazione associativa era composta dal presidente Antonio Decaro, dal presidente del Consiglio nazionale Anci, Enzo Bianco, e dai due vicepresidenti Umberto Di Primio e Roberto Pella. Si tratta di una proposta dell’Anci che aveva trovato primo recepimento a giugno ed ora viene migliorata.
Il via libera è arrivato anche a seguito al disco verde da parte dell’Avvocatura dello Stato per ampliare la portata dell’accordo già siglato lo scorso 22 giugno. Tale intesa sancisce modalità di recupero applicabili a tutte le azioni di rivalsa esercitate dallo Stato nel caso di sentenze di condanna dell’Italia in sede comunitaria che coinvolgano enti locali E consente di prevenire un contenzioso potenzialmente elevato a causa dell’impatto finanziario del recupero di tali somme. Un risultato importante che allevia molti Comuni. Rimane l’obiettivo di rafforzare l’azione dei Comuni contro azioni di rivalsa spesso ingiuste.
Tra i punti qualificanti dell’intesa è utile ricordare
– la condizione di maggior favore attribuita agli enti in dissesto o predissesto, ai quali viene applicata la regola della seconda classe successiva di maggior rateizzazione;
– l’applicazione anche nei casi di coobbligazione con altri enti, previa determinazione della quota a ciascuno di essi spettante;
– l’applicazione dello schema al complesso delle sanzioni derivanti da più sentenze di condanna;
– la facoltà dell’ente di restituire in unica soluzione gli importi dovuti.
In sede tecnica è stata condivisa l’ipotesi, formulata dall’ANCI, di introdurre un criterio di rateizzazione basato sul rapporto tra gli importi da restituire a titolo di sanzione e l’ammontare medio delle entrate correnti desumibili dagli ultimi consuntivi disponibili.
Ricordiamo che la disciplina del diritto di rivalsa dello Stato italiano nei confronti di Regioni, province autonome, enti territoriali o altri enti pubblici responsabili di violazioni del diritto dell’Unione europea, è contenuta nell’articolo 43 della Legge n. 234 del 2012.