La proposta messa sul piatto dal Governo, per chi lascia il lavoro prima dell’età di vecchiaia, è stata presentata durante l’incontro di ieri con i sindacati dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Tommaso Nannicini e dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che hanno ribadito l’intenzione dell’esecutivo di non toccare la riforma Fornero.
Nannicini, ha spiegato che il “coinvolgimento degli istituti finanziari, delle banche e delle assicurazioni” non verrebbe fatto per una questione ideologica ma nascerebbe esclusivamente dal rispetto dei vincoli di bilancio: la flessibilità in uscita dal mercato del lavoro, infatti, costerebbe dieci miliardi di euro l’anno, troppo per le casse dello Stato. All’incontro hanno partecipato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil che adesso stanno vagliando la proposta in vista del prossimo incontro del 23 giugno. Secondo quando emerso dalla riunione, il prestito pensionistico per chi lascia il lavoro prima dell’età di vecchiaia dovrà essere restituito con rate fino a 20 anni con gli interessi. Inoltre, ci sarebbe un costo diverso per chi perde il lavoro prima di raggiungere i requisiti per l’accesso alla pensione e per chi decide di lasciare spontaneamente l’impiego.
Ai sindacati, Nannicini ha voluto spiegare che non si tratta di penalizzazione ma solo di una “rata di ammortamento”, come nel caso di un mutuo per l’acquisto di una casa o di un prestito per finanziare l’acquisto di un bene.
L’ipotesi del Governo – riferiscono i sindacati – prevede che una banca anticipi l’importo finanziario della pensione netta per gli anni che mancano alla pensione di vecchiaia, una somma che poi verrebbe restituita nel tempo. Insomma non una vera penalizzazione sull’assegno previdenziale, ma una trattenuta per pagare la rata di ammortamento del prestito con la copertura assicurativa ed una detrazione fiscale sulla parte del capitale anticipato “per alcuni soggetti più deboli e meritevoli di tutela”. L’anticipo pensionistico sarà gestito dall’Inps cui – nell’ipotesi di Palazzo Chigi – spetterà l’onere di creare il rapporto con gli enti finanziari che erogheranno l’anticipo netto della pensione ai lavoratori che certificheranno la richiesta di pensionamento anticipato.