Il Consiglio dei ministri in meno di un’ora ha approvato la nota di aggiornamento al documento economico e finanziario. Per quanto riguarda la flessibilità Fonti Ue fanno sapere che non c’è: “Nessun negoziato in corso, valuteremo il documento entro le scadenze previste”. Per quest’anno le previsioni sono di una crescita dello 0,8%. Debito al 132,2% l’anno prossimo
Via libera quindi dal Consiglio dei ministri alla nota di aggiornamento al Def, il Documento di economia e finanza 2016. “Partiamo (2017, ndr) da un quadro di deficit che era di 1,8% e che riteniamo alla luce delle circostanze al 2%”, ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Per la crescita “stimiamo prudenzialmente lo 0,8% del Pil nel 2016: è acquisito lo 0,7% nel primo semestre. E’ la linea della prudenza”, aggiunge Renzi. “Nel 2017 la crescita prevista è dell’1%. Continua una curva di crescita”, sottolinea.
Il debito pubblico salirà ancora quest’anno dal 132,2% del 2015 al 132,8%. Il calo è quindi rimandato al 2017, quando dovrebbe scendere di nuovo al 132,2%. E’ quanto prevede la Nota di aggiornamento del Def. “Il debito/Pil non scende, lo ammetto io, – ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan – le previsioni di inflazione erano troppo ottimistiche”.
Dunque secondo Renzi “il titolo, la sintesi, è: il deficit va giù, il Pil va su, tutti e due con una traiettoria meno ampia di come avremmo voluto ma entrambi continuano ad andare nella giusta direzione”. “Siamo stati superprudenti, con grandissima attenzione abbiamo dato numeri molto prudenti, spero e credo che saranno corretti al rialzo”, afferma.
“Le spese sanitarie saranno maggiori rispetto al 2016. Metteremo più soldi sulla sanità”. Renzi ha spiegato: quanto ci sarà esattamente sul Fondo sanitario “lo renderemo noto con la manovra”.
Nella nota di aggiornamento al Def “mostriamo l’ennesimo miglioramento” del rapporto deficit/Pil, che era “al 3% nel ’14, al 2,6% ’15, del 2,4 nel 16 e del 2″ nel 2017, dalla curva del deficit” si vede che è “ai livelli più bassi dal 2007”, ha aggiunto Renzi.
“Il Def misura delle circostanze eccezionali: coerentemente con le regole Ue le circostanze eccezionali sono quelle che uno Stato invoca in virtù di situazioni specifiche: ne abbiamo individuate 2, la prima è quella della sisma, l’altra questione è l’immigrazione. Per queste chiederemo al Parlamento l’autorizzazione ad arrivare ad un massimo dello 0,4” di deficit. “Sull’immigrazione abbiamo fatto gli hotspot, blindato le frontiere ma non avuto i ricollocamenti, salvo poche eccezioni, dall’Ue. L’Europa è gravemente in debito con l’Italia sui temi dell’immigrazione”, ha affermato Renzi.
Padoan, privatizzazioni avanti ma non vogliamo svendere – “Il programma di privatizzazioni va avanti, è stato rallentato per la volatilità particolarmente elevata quest’anno dei mercati finanziari. Non stiamo con l’acqua alla gola, non vogliamo svendere. Abbiamo un sentiero che continuerà nel 2017”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. “Sarebbe da irresponsabili mettere sul mercato seconde tranche”, gli ha dato manforte Matteo Renzi “non svendiamo niente perchè non abbiamo nulla da svendere”.