Uncem, e Anci Piemonte chiedono alle istituzioni centrali e regionali, di accelerare il Piano nazionale per la banda ultralarga e realizzare infrastrutture capaci di limitare il divario digitale esistente tra le aree urbane e le zone rurali a beneficio delle imprese, degli Enti locali e delle intere comunità.
Da mesi è stato lanciata, a Regione e Mise, la proposta di istituire dei “digital angels” capaci di sostenere la Pubblica amministrazione e anche le imprese nella transizione al digitale. “Non senza adeguate infrastrutture – evidenzia il Vicepresidente Anci Piemonte, Michele Pianetta, delegato all’Innovazione – Perché se non puoi navigare, se la connessione manca, se la linea cade, se non puoi telefonare, è impossibile per un Comune o per un’azienda pensare di innovare processi o digitalizzarli. Nessuno vuol restare indietro. Il Piano banda ultralarga è in ritardo e Anci vuole lavorare per evitare ulteriori perdite di tempo”.
“Abbiamo tutte le Unioni montane, tutti i Comuni che aspettano i poter utilizzare fibra ottica e avere infrastrutture moderne – sottolinea Lido Riba, Presidente Uncem Piemonte – Il tempo passa, le città vanno avanti, si modernizzano, mentre nei nostri territori le imprese scontano ritardi e non riescono a essere competitive come vorrebbero. Per questo l’impegno congiunto Uncem è importante. Diamo una sveglia a chi deve attuare il Piano banda ultralarga. E con la Regione, con il CSI Piemonte, troviamo strumenti per la digitalizzazione dei processi, a partire dal cloud e dalla sicurezza nella gestione dei dati”.