Approvati dalle Commissioni riunite VIII e IX della Camera dei deputati, due emendamenti in materia di edilizia scolastica predisposti dal Miur. La prima modifica sbloccherà 9 milioni di euro all’anno per il prossimo triennio, al fine di progettare scuole innovative; 4,5 milioni di euro all’anno, per il prossimo biennio, andranno invece alla progettazione di nuovi Poli dell’infanzia. Il secondo emendamento consente, infine, di recuperare i fondi stanziati con un Programma di edilizia scolastica del 2009 e rimasti inutilizzati, che potranno ora venire destinati ad interventi di messa in sicurezza degli edifici.
“Continua il percorso intrapreso dal Governo, fin dal suo insediamento, per semplificare e accelerare le procedure per mettere a disposizione degli Enti locali i finanziamenti necessari per gli interventi in materia di edilizia scolastica – ha detto il titolare del Miur, Marco Bussetti -. Stiamo dimostrando con i fatti che il benessere e la sicurezza dei nostri ragazzi rappresentano davvero una priorità”.
In riferimento alle scuole innovative la L. 107/2015 ha disposto la realizzazione di edifici scolastici innovativi dal punto di vista architettonico, tecnologico, impiantistico, dell’efficienza energetica e della sicurezza strutturale nonchè antisismica, caratterizzati dalla presenza di nuovi ambienti di apprendimento e dall’apertura al territorio. A tal fine, è stato previsto l’utilizzo delle risorse, pari a complessivi 300 milioni di euro nel triennio 2015-2017 che, in base al Dl 69/2013 l’Inail doveva destinare ad un piano di messa in sicurezza delle scuole e di costruzione di nuovi edifici scolastici.
I canoni di locazione da corrispondere all’Inail sono stati posti a carico dello Stato. E’ stato altresì, previsto che con decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca, d’intesa con la Struttura di missione per l’edilizia scolastica, dovessero essere ripartite le risorse tra le Regioni e venire individuati i criteri per l’acquisizione (da parte delle stesse Regioni) delle manifestazioni d’interesse degli Enti locali proprietari delle aree oggetto di intervento, interessati alla costruzione di una scuola innovativa.
Un altro decreto del Miur, sentita la Conferenza Stato-Regioni, ha previsto un concorso con procedura aperta avente ad oggetto proposte progettuali relative agli interventi individuati dalle Regioni. La Legge di bilancio 2017 ha poi previsto che l’Inail destinasse 100 milioni di euro per la realizzazione di nuove strutture scolastiche e che con Dpcm fossero individuate le Regioni ammesse alla ripartizione, assegnate le risorse disponibili e stabiliti i criteri di selezione dei progetti. In attuazione a ciò, è intervenuto il Dpcm 27 ottobre 2017 che, tra i criteri di selezione ha previsto la realizzazione di scuole innovative dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, dell’efficienza energetica, della sicurezza strutturale e antisismica, caratterizzati dalla presenza di nuovi ambienti di apprendimento e dall’apertura al territorio. La procedura, tuttavia, è stata disciplinata in termini differenti da quella prevista dall’art. 1, co. 153-158, della L. 107/2015.
In seguito, con sentenza 71/2018 la Corte costituzionale ha dichiarato costituzionalmente illegittimo il co. 85 citato nella parte in cui non prevede che il Dpcm con il quale sono individuate le Regioni ammesse alla ripartizione, sono assegnate le risorse disponibili e stabiliti i criteri di selezione dei progetti sia adottato d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni.
La sentenza ha, infine, evidenziato che la particolare rilevanza sociale del servizio scolastico e, più specificamente, della realizzazione di nuove scuole che rispondano ai requisiti della sicurezza strutturale e antisismica, e l’inerenza dello stesso a diritti fondamentali dei suoi destinatari, impongono, peraltro, che sia garantita continuità nell’erogazione delle risorse finanziarie e che restino, di conseguenza, “salvi gli eventuali procedimenti di spesa in corso, anche se non esauriti”.