Come in un romanzo dello scrittore statunitense Dan Brown, in questi ultimi giorni, risuona il caso dell’Ordine dei Cavalieri di Malta. Sembra una spy story tutta in seno alla chiesa cattolica. Sono delle situazioni quasi segrete che escono come pubbliche, media di tutto il mondo alla ricerca spasmodica della notizia dell’anno. Ci sono gli ingredienti, quindi, per un intrigo alla Dan Brown con una sceneggiatura hollywoodiana affidata a Ron Howard e dal successo assicurato. Ma perché il sovrano Ordine dei Cavalieri è nell’occhio indiscreto del gossip internazionale?
La miccia si è innescata dopo l’incontro di qualche giorno fa tra Papa Francesco e il Gran Maestro Mathew Festing, il numero uno dei Cavalieri di Malta, dove il pontefice richiede ed ottiene le dimissioni del potente Gran Maestro. Perché si arriva alle dimissioni forzate?
Il tutto ruota attorno ad un intrigo tra il Gran Maestro e il Gran Cancelliere Von Boeselager, il numero due nella piramide del Sovrano Ordine. I due, si mormora, sembrerebbe abbiano dei forti contrasti che alimentano malumori e dispetti vari, anche gestionali. E’ così dal 2014, dal giorno delle elezioni di Von Boeselager. Con l’appoggio del Cardinale Patrono Americano, Raymond Leo Burke, Festing crea ad arte un caso attorno a dei preservativi distribuiti in Myanmar da una Ong legata ai Cavalieri di Malta. Il caso dei preservativi viene utilizzato dal Gran Maestro per screditare Von Boeselager di fronte al Vaticano e, quindi, spodestarlo della carica.
Il Cardinale Burke si confronta direttamente con il Papa scaricando le colpe su Von Boeselager e contestualmente ne chiede l’allontanamento. Papa Francesco vuole che la cosa si risolva attraverso un confronto interno, senza lotte intestine, e sempre nel nome della morale cattolica. L’Ordine non segue le indicazioni, o per meglio dire le preferenze di Bergoglio, e prima di Natale, quello appena passato, Von Boeselager viene “cacciato via”. A questo punto entra in gioco Papa Francesco che, attraverso il Cardinal Parolin, scrive due lettere per riaffermare il suo pensiero che non prevedeva l’allontanamento del Gran Cancelliere Von Boeselager.
Non ottenendo alcuna risposta il Papa nomina una commissione d’inchiesta, volta a conoscere il reale svolgimento dei fatti, che non viene riconosciuta dal Gran Maestro, il quale, addirittura, rilancia affermando l’indipendenza del Sovrano Ordine dei Cavalieri di Malta, anche a fronte di una presa di posizione papale. Nel contempo la Commissione creata da Bergoglio, nonostante le ostruzioni presenti, verifica l’esistenza di un complotto ideato per far fuori la figura di Von Boeselager. Ecco, allora, l’incontro con Bergoglio che sancisce la fine del Gran Maestro Festing. Una carica quella di Festin, il Gran Maestro, sine die, e quindi l’eccezionalità di queste dimissioni coatte ci porta ad incuriosirci di fronte a quello che rappresenta l’ordine dei Cavalieri di Malta. Proprio il fatto che la carica di chi governa i Cavalieri di Malta sia temporale rende tutto così originale. La curiosità cresce se si riflette sul fatto che l’Ordine, nonostante non sia uno Stato, non avendo territorialità, sia riconosciuto come tale in 120 paesi assieme alla propria attività diplomatica; si aggiunga che è presente con un proprio seggio all’Onu e la curiosità assume, inevitabilmente, contorni da spy story.
Intanto incominciamo col dire che l’Ordine dei Cavalieri di Malta è, in primis, importantissimo perché attivo nel mondo in opere di carità. Il motto dell’Ordine è Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum (difesa della fede e servizio ai poveri). Ecco la natura principe dei Cavalieri di Malta; caratterizzata dalla presenza di 100mila volontari in 120 paesi nel mondo che operano per circa 2000 opere assistenziali. Il tutto a fronte di un patrimonio che si aggira attorno ai due miliardi euro. La sede è sita nel pieno centro di Roma, in via dei Condotti, e gode dell’extraterritorialità come tutte le ambasciate di uno stato estero. L’Ordine di Malta gestisce direttamente due ospedali: uno a Roma ed un altro a Betlemme.
I cavalieri di Malta sono un Ordine religioso cavalleresco strettamente legato al Vaticano. L’Ordine è antichissimo e prende origine dagli Antichi Cavalieri Ospitalieri, attorno all’anno mille, una confraternita di monaci dediti al volontario e soprattutto ai pellegrini che giungevano da Gerusalemme e dove fondarono un ospedale che venne riconosciuto da Papa Pasquale II con una apposita bolla. Fino al 700 i cavalieri governarono Malta e prima ancora Rodi. Questo è l’unico elemento che li lega alla comunità internazionale.
Proseguendo con le curiosità l’Ordine emette propri passaporti, ha una propria moneta numismatica e immatricola le macchine con delle proprie targhe. Infine, festeggia il 24 giugno la propria natività. Insomma un vero stato senza esserlo, con la particolarità dell’intrigo e del gossip.
Per chi desiderasse entrare a farne parte c’è bisogno che qualche Cavalieri lo coopti, altresì sarà difficoltoso accedervi. Una vera casta, chiusa all’esterno. Oltretutto quasi tutti i cavalieri sono di sangue blu e quindi tendenzialmente elitari.
Tutte queste particolarità creano un alone di misteriosità attorno al Sovrano Ordine di Malta che nel momento in cui entra in gioco il Santo Padre si eleva ancor di più. Indubbiamente fino ad oggi raramente si erano evidenziati al cospetto dell’opinione pubblica, se non grazie alle proprie attività caritevoli. Insomma, la propria natura interna non ha mai visto brillare le luci della ribalta esterna. Ci è voluto il rifiuto dell’indirizzo papale ad illuminare le luci del Sovrano Ordine di Malta. Certamente non sarà un vatileaks ma è pur sempre una situazione da conoscere e da interpretare, non solo per la propria attività caritatevole. Ed in qualche modo questa situazione è rappresentativa di un momento particolare in seno alla chiesa cattolica dove il progressismo di Bergoglio incontra l’azione contraria dell’ala conservatrice. Da questo assestamento cosa altro dovremmo aspettarci?