L’Italia, in sede di Consiglio europeo, ha votato contro la proposta della Commissione Ue in relazione alla “Delegated regulation” sui sistemi di trasporto intelligenti (C-ITS), regolamento che propone il wi-fi (cosiddetto ITS-G5) come standard privilegiato per l’utilizzo di alcune frequenze potenzialmente sfruttabili nell’immediato futuro anche dal 5G.
La proposta – si legge in una nota del MIT – non è passata, essendo stata respinta dalla maggioranza qualificata rinforzata di 21 Paesi, tra cui appunto l’Italia. L’approccio della Commissione non garantisce, infatti, la dovuta neutralità tecnologica rispetto all’esigenza di mettere a punto infrastrutture digitali integrate a livello europeo.
Il Mit ha come obiettivo primario la promozione della qualità e la salvaguardia della sicurezza dei trasporti. Tuttavia, non potendosi modificare la proposta dell’esecutivo Ue, che non è emendabile – in particolare l’articolo 33 e la clausola di compatibilità a posteriori – l’Italia ha scelto di votare contro il vincolo tecnologico che conduce a una soluzione le cui prospettive di mercato sono peraltro ancora labili e lontane e che comunque non garantisce la possibilità di sfruttare appieno tutte le potenzialità del 5G.