Si chiama Carta di Bologna per l’Affettività Digitale ed è la nuova iniziativa di Telefono Azzurro in collaborazione con il Comune di Bologna per tutelare bambini e adolescenti dalle conseguenze potenzialmente lesive derivanti dal contatto con chatbot e sistemi di intelligenza artificiale che simulano relazioni, influenzano emozioni amplificando fenomeni di cyberbullismo, sextortion ed esposizione a contenuti problematici per coloro che non sono adulti. Per questo la Carta fissa 7 impegni operativi:
- inserire moduli scolastici continuativi su affettività e digitale
- attivare sportelli integrati scuola-sanità-Telefono Azzurro
- istituire protocolli rapidi contro il cyberbullismo
- definire linee guida su IA e minori
- garantire formazione continua a docenti e genitori
- avviare un Osservatorio con Alma Mater e istituzioni locali
- aprire un canale prioritario con le piattaforme digitali
Il convegno di presentazione dell’iniziativa si è svolto nella Sala dello Stabat Mater della Biblioteca dell’Archiginnasio a Bologna e ha visto la partecipazione di Matteo Lepore, Sindaco Città Metropolitana di Bologna, Isabella Conti, Assessore al Welfare, Terzo settore, Politiche per l’infanzia, Scuola Regione Emilia-Romagna, Maurizio Fabbri, Presidente Assemblea Legislativa Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, Europarlamentare, Antonio Sbordone, Questore di Bologna, Maria Letizia Guerra, Delegata del Rettore all’Impegno Pubblico, Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Daniele Ara, Assessore Scuola, Adolescenti, Agricoltura, Agroalimentare e Reti Idriche del Comune di Bologna.
Fra i temi trattati:
“Infanzia e adolescenza tra affetti e rischi: la sfida educativa nell’era digitale”
“Prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo: esperienze e nuove sfide tra reale e digitale”
“Tecnologia, reti sociali e affettività nell’era della IA generativa”
“Tecnologia, reti sociali e affettività: spazi digitali per il rispetto e la prevenzione del bullismo”
“Dirigere con cura: ambienti educativi e alleanze per relazioni autentiche”.
Fonte: comune di Bologna