Bastano 3 anni di servizio, anche non continuativi, per ottenere il tanto agognato posto fisso nel settore pubblico: è quanto stabilito dallo schema di decreto legislativo di riforma del Testo unico del pubblico impiego, cioè dall’ultimo decreto attuativo della Legge Madia, la legge di riforma della Pubblica Amministrazione.
Basta, dunque, aver lavorato per 3 anni (anche non continuativi) alle dipendenze di una pubblica amministrazione per poter essere assunti a tempo indeterminato. Il Parlamento ha infatti approvato uno dei decreti legislativi attuativi della Riforma Madia, l’ultimo che mancava, in cui ci sono novità importanti per i lavoratori precari della Pubblica amministrazione.
L’obiettivo del superamento del precariato riguarda sia chi è in servizio con contratti a tempo determinato sia chi sia stato già selezionato dalla medesima amministrazione con procedure concorsuali. Ma, come scritto prima, deve aver maturato alle dipendenze almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni. Questo anche se l’ente o gli enti presso i quali hanno lavorato nel frattempo hanno chiuso. Non soltanto lavoratori con contratto a tempo determinato ma potranno essere assunti in questo modo anche collaboratori, che abbiano alle spalle un concorso pubblico superato.
La stabilizzazione del precariato ‘storico’ della Pa prevede un piano straordinario di assunzioni per il triennio 2018-2020. Per quanto riguarda le risorse, sono calcolate in misura corrispondente al loro ammontare medio nel triennio 2015-2017.
In base a quanto esposto, il decreto attuativo sulla stabilizzazione avrà la funzione di una “norma di transizione”, adottata per normalizzare e “riordinare” la situazione in cui versa attualmente il pubblico impiego. Sia la Camera che il Senato, difatti, si sono trovati concordi sulla necessità che il Governo ampli il più possibile la platea dei destinatari della stabilizzazione, in quanto quest’operazione servirà, secondo il ministro Marianna Madia, a realizzare la definitiva uniformazione del pubblico impiego.
Tolto questo “salvacondotto” per i precari, difatti, in futuro sarà possibile entrare nella Pubblica Amministrazione solo con contratti a tempo indeterminato.
Per evitare problemi in merito alla possibile competizione tra gli aventi diritto alle quote di riserva, il Senato ha voluto porre una condizione aggiuntiva all’esecutivo, chiedendo di armonizzare, nel decreto, le disposizioni in materia di collocamento obbligatorio con le norme in materia di vittime del terrorismo, della criminalità organizzata e del dovere.
La Camera ha invece richiesto, tra le ultime osservazioni inserite nel parere, di provvedere tempestivamente, attraverso il decreto, alla stabilizzazione nelle funzioni dirigenziali degli incaricati delle agenzie fiscali; inoltre, è stato chiesto di confermare nel ruolo dirigenziale i segretari comunali e provinciali con almeno tre anni di servizio che siano stati trasferiti in mobilità.