La trattativa sul nuovo contratto degli statali prosegue. I sindacati sono riuniti all’Aran, l’agenzia che negozia per il governo, praticamente senza pause ed è proseguita ieri fino a tarda serata per rivedersi oggi a mezzogiorno e tentare l’affondo. Si punta, infatti, a chiudere l’accordo oggi. Ormai la non-stop è partita da qualche giorno e si discute articolo per articolo. Tante le correzioni chieste dalle sigle al testo presentato dall’Aran. Resta il nodo sul ruolo da riconoscere ai sindacati sugli orari di lavoro, ovvero sulla distribuzione di turni, straordinari, flessibilità. Le sigle vogliono che la materia rientri tra quelle della contrattazione integrativa, di secondo livello. Sulla durata da attribuire alle pause, una delle ipotesi è distinguere tra il break per il pranzo e il riposo per il recupero delle energie psico-fisiche. Nel caso del pasto si partirebbe dai 30 minuti, per il semplice riposo invece dai 10. La bozza prevede una soluzione unica di mezz’ora.
Un bonus extra, inoltre, destinato agli statali con redditi bassi. E’ questa una delle ipotesi contenute nella bozza del contratto delle Funzioni centrali. Un incentivo che garantirebbe un ulteriore aumento in busta paga di 20 euro lordi al mese ai dipendenti pubblici che già percepiscono il bonus da 80 euro. Ad incassare tale “elemento perequativo”, dunque, dovrebbero essere tutti coloro che guadagnano fino a 26.600 euro lordi annui, cifra prevista dall’ultima Legge di Bilancio. Tra le misure sul tavolo, anche iniziative di sostegno al reddito della famiglia (sussidi e rimborsi) per i nuclei con redditi più bassi, supporto all’istruzione e promozione del merito dei figli, come ad esempio acquisto dei libri di testo, rette per l’asilo e l’università e contributi a favore di attività culturali, ricreative e sociali.