Una misura per risolvere il problema del precariato nella Pubblica Amministrazione. Il ministero guidato da Marianna Madia sta mettendo a punto un piano straordinario per superare il precariato storico nella P.a in via definitiva. Secondo quanto si apprende, il decreto Madia sul pubblico impiego, in arrivo per metà febbraio, delineerà una roadmap per risolvere nell’arco del biennio 2018-2020 la questione.
Si sta ragionando sullo schema adottato per assumere maestre di nidi e materne, dando la possibilità alle amministrazioni di usare la spesa diretta al lavoro flessibile per posti a tempo indeterminato.
Il progetto, da sempre sostenuto da Madia, è passare dalle piante organiche ai fabbisogni, attraverso un nuovo sistema di reclutamento che abbia come perno il concorso. “Mettere fine al cattivo reclutamento”, ha spiegato la ministra sin dalla presentazione della riforma, ma senza dimenticare i precari che si sono accumulati negli anni. Si tratta quindi di importare un meccanismo che consenta di assumere i tempi determinati entrati tramite concorso e di dare una chance, attraverso riserve ad hoc, a quanti lavorano da anni nella P.a. D’altra parte anche l’Ue da tempo ha acceso un faro sulla questione del precariato nella P.a italiana, rispetto a cui l’Italia ha già assicurato il proprio impegno per risolvere il problema.
I precari storici sono tutti i lavoratori quelli con contratti vari e a termine che sono stati prorogati di anno in anno per più anni. Nel milleproroghe è prevista la proroga per un anno di 40 mila che in base ad una norma del Jobs Act non potevano essere più rinnovati. Ora la Madia è pronta a risolvere il problema in modo strutturale in attesa del testo unico sulla Pa che consentirà di assumere non per pianta organica ma in base alle effettive necessità della pubblica amministrazione come è stato fatto per le maestre di asilo.