Sono stati confermati – si legge in una nota pubblicata sul sito del MIT – e ripartiti alle Regioni, secondo lo schema disposto dal Decreto interministeriale n. 67 del 27/02/2018, 40 milioni di euro per il 2019 destinati alla eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati, parte dei complessivi 180 milioni di euro stanziati dal 2017 al 2021.
Grazie a queste risorse, le Regioni potranno provvedere alla ripartizione dei finanziamenti verso i comuni per contribuire alle spese dei privati cittadini. Si tratta infatti di fondi che andranno a compensare le spese effettuate dai cittadini per eliminare le barriere architettoniche in edifici ed abitazioni private.
Per quanto riguarda invece l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici, la competente direzione generale ha richiesto, a valere sul Fondo investimenti 2019, uno stanziamento di 7 milioni di euro.
Il decreto entrerà in vigore il 29 maggio 2018, 15 giorni dopo la sua pubblicazione.
Inoltre è stato pubblicato il parere dell’Avvocatura Generale dello Stato, protocollo 125555 del 10-09-2015, inerente alla eventuale spettanza agli eredi o al tutore che abbiano sostenuto le spese, del contributo economico per la realizzazione di opere finalizzate all’eliminazione delle barriere architettoniche nel caso in cui si verifichi il decesso del portatore di handicap. Secondo l’Avvocatura il contributo deve essere erogato anche nel caso di morte del portatore di handicap per tutela di un interesse primario dell’intera collettività, al di là degli ambiti soggettivi e individuali, attraverso l’eliminazione di situazioni preclusive dello sviluppo della persona e dello svolgimento di una normale vita di relazione.