Ai primi di marzo ha raggiunto quota 6 milioni di utenti il sistema di identità digitale SPID, con un tasso di crescita su base annua di circa il 60 per cento. Sì registra infatti un incremento di 1 milione in soli 4 mesi, da novembre 2019.
Sono circa 50 milioni gli accessi ai servizi effettuati tramite SPID nel corso del 2019 (30 milioni nel 2018) e risulta in aumento anche il tasso settimanale di identità rilasciate, che oscilla tra le 40 e le 50mila.
Si tratta di un risultato significativo, considerando che molte PA stanno lavorando al totale switch off, cioè al passaggio completo a SPID, abbandonando i propri sistemi di autenticazione pregressi. Nel frattempo, tra i servizi accessibili solo con SPID si possono citare: 18app, carta del docente, bonus seggiolino, accesso ai concorsi.
L’identità SPID, inoltre, può essere utilizzata anche per accedere ai servizi pubblici degli altri Paesi membri dell’Unione Europea che hanno aderito al nodo eIDAS. Un obiettivo importante, previsto dal Parlamento e dal Consiglio europeo con il Regolamento eIDAS (n. 910/2014), consisteva nella interoperabilità europea di servizi digitali, accessibili con le rispettive credenziali nazionali. Fin dal 2018, gli italiani sono stati tra i primi cittadini dell’Unione Europea ad accedere con la propria identità digitale – sia SPID, sia CIE – a servizi pubblici e privati online sul territorio degli Stati membri, mano a mano che gli stessi hanno aderito al nodo eIDAS. Attualmente, sono complessivamente 18 Stati.
Oltre a consentire potenzialmente l’accesso ai servizi online europei, con l’identità SPID è possibile accedere anche a servizi privati. Sono 5 i primi fornitori che hanno aderito all’iniziativa e molti altri stanno manifestando interesse.
Fonte: AgID