Si è conclusa ieri la conferenza “Sostenere il futuro della Siria e della regione” #SyriaConf2017, ospitata dall’Unione europea e copresieduta da Germania, Kwait, Norvegia, Qatar, Regno Unito e Nazioni Unite. L’evento principale del simposio ha visto riuniti i rappresentanti di 70 delegazioni dell’Ue, della comunità internazionale, delle organizzazioni, della società civile, umanitarie e di sviluppo. “Quello che abbiamo visto ci ha terrificato – ha detto nel suo intervento l’Alto rappresentante per la Politica estera europea, Federica Mogherini – e le orribili immagini dell’attacco chimico di due giorni fa in Siria ci ricordano le nostre responsabilità”. “Siamo qui per essere uniti in un vero impegno – ha aggiunto”, affermando di aspettarsi tre cose: la riconferma dell’impegno per gli aiuti umanitari, una forte spinta all’azione politica, come pure che la comunità internazionale si cominci a preparare per la ricostruzione post-conflitto. “Ieri – ha concluso – ho iniziato questa due giorni incontrando la società civile. Tutte le persone con cui ho parlato mi hanno ripetuto che tra noi siamo diversi, abbiamo diversi background culturali, ma tutti vogliamo la pace. Di guerra e violenza ne abbiamo avuto abbastanza. Oggi la cosa più urgente è dare aiuti all’interno della Siria e ripristinare le condizioni di vita di base”.
“Se le informazioni arrivate sull’attacco in Siria verranno confermate, si tratta del peggiore attacco dal 2013”, ha detto Kim Won-Soo, Alto Rappresentante Onu per il disarmo. Gli Stati Uniti hanno presentato una bozza di risoluzione al Consiglio di Sicurezza Onu in cui si chiede al governo di Assad di collaborare nell’inchiesta su quanto avvenuto. Ma la voce del Ministero degli Esteri russo si distingue dal coro etichettando i reportage sull’attacco chimico a Idlib, in Siria, come “falso”. “Non vediamo un particolare bisogno di adottare una risoluzione dopo l’attacco in Siria – ha detto il vice rappresentante russo all’Onu, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza”. Intanto il numero delle vittime del raid aereo continua a salire e gli intossicati, molti dei quali in condizioni gravissime, sono oltre 350.