Il rientro dei lavoratori pubblici in presenza è visto positivamente, anche tra i diretti interessati, per garantire una maggiore qualità dei servizi ai cittadini. È quanto emerge da un sondaggio Swg diffuso oggi e realizzato tra il 15 e il 17 settembre su un campione rappresentativo nazionale di 800 persone. Il 53% degli intervistati apprezza il piano del ritorno in ufficio prospettato dal Governo, in base a una doppia convinzione: assicurerebbe più produttività e ridurrebbe il senso di isolamento dei dipendenti. Per un 12% non cambierebbe nulla, mentre soltanto per il 19% sarebbe negativo. Di questa quota, il 41% lavora almeno in parte da casa.
In generale, cresce il desiderio di tornare sul luogo di lavoro: a dicembre 2020 chi preferiva lavorare sempre in presenza era il 33% degli occupati del campione, oggi è il 46%. Parteggia per le forme ibride il 39% degli intervistati, contro il 53% di fine 2020. Soltanto il 10% adesso vorrebbe sempre lo smart working.
Interrogati sulla loro esperienza personale di lavoro agile, il 40% ammette che la qualità delle relazioni sociali è peggiorata, mentre sono ritenuti più migliorati che deteriorati i seguenti aspetti: la quantità di tempo libero, il livello di produttività, il rapporto con i familiari e il livello di risparmi.
Fonte: Ministero per la Pubblica Amministrazione