La riunione del coordinamento dei Sindaci delle città metropolitane, che si è svolta ieri a Milano, ha affrontato e discusso i temi più importanti che attengono al sistema degli enti locali, dalla gestione dell’immigrazione alla riqualificazione delle periferie urbane degradate. Ne hanno parlato il presidente dell’Anci e Sindaco di Bari, Antonio Decaro, il coordinatore e Sindaco di Firenze, Dario Nardella, i Primi cittadini di Milano, Giuseppe Sala, Genova, Marco Bucci, Bologna, Virginio Merola, Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà e il vicesindaco metropolitano di Torino, Marco Marocco.
“Abbiamo condiviso la constatazione che il decreto legge Salvini contiene qualche luce e diverse ombre. Noi non abbiamo problemi a consegnare oggi stesso le chiavi degli Sprar al Governo: può gestirli il Ministero attraverso le prefetture. Ma è il principio che va salvato, il principio di una distribuzione dei migranti proporzionata al numero di abitanti. È l’unico modo per evitare tensioni sociali di cui alla fine sarebbero i Sindaci a doversi curare”. Decaro ha commentato con queste parole uno dei provvedimenti governativi di maggiore attualità che ha rilevanti ricadute sul sistema vigente di accoglienza e d’integrazione dei migranti. Ma non si è fermato qui. Il suo ragionamento ha toccato anche altre questioni cruciali per il Paese e per le amministrazioni locali come l’imminente manovra finanziaria e il blocco dei finanziamenti del bando periferie. “Per recuperare il miliardo e seicento milioni sottratto ai Comuni con il Milleproroghe e non ripristinato, nonostante le promesse, faremo ricorso ai Tar e alla Corte costituzionale – ha annunciato, ribadendo con determinazione la volontà di dar battaglia su questo fronte – e non intendiamo tornare ai tavoli di confronto con il Governo fino a quando non assumerà provvedimenti che vadano nella direzione annunciata dal presidente Conte: consentire ai Sindaci di eseguire i progetti per i quali hanno firmato solennemente un contratto a Palazzo Chigi e preso impegni con i cittadini”.