Il cittadino è attento, vigile e sempre più consapevole e pertanto pretende che i propri diritti vengano rispettati, le associazioni e la gran parte delle aziende collaborano per migliorare il sistema, la pubblica amministrazione si sta ‘aprendo’, ma evidentemente tutto ciò non basta, perchè i diritti vengono regolarmente violati e permangono le disuguaglianze fra cittadini. Un esempio? L’accesso ai servizi non è uguale per tutti, se si vive in una ‘zona interna’ si avrà più difficoltà ad accedere alla banda larga rispetto a chi vive in una grande città. La totale assenza dell’alta velocità o semplicemente di mezzi di collegamento idonei rende impossibile l’accesso ai mezzi di trasporto per milioni di persone. Nel settore bancario e finanziario, le disuguaglianze permangono molto evidenti in materia di conoscenza e d’informazione, di accesso ai mutui, di possibilità di allocazione dei risparmi da parte di piccoli risparmiatori sforniti delle conoscenze riservate ai soggetti forti del mercato. E’ un quadro estremamente articolato e dettagliato quello che emerge dal XVII Rapporto Pit Servizi ‘Diritti dei consumatori: si può fare di più”, presentato oggi a Roma da Cittadinanzattiva con il sostegno non condizionato di Intesa San Paolo.
“L’impegno prioritario per la nostra associazione è dunque quello di contrasto a queste diseguaglianze – commenta Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva – Ci auguriamo dal nuovo Governo una ulteriore spinta verso forme di sviluppo che siano effettivamente sostenibili sulla linea di quanto previsto dagli obiettivi 2030 dell’Onu. Ci riferiamo, ad esempio, ai nuovi modelli di trasporto e mobilità sostenibile in grado di ridurre le distanze tra le aree urbane e quelle più periferiche, cosicchè tutti i cittadini, ovunque risiedano, possano facilmente accedere ai servizi; al completamento del processo di liberalizzazione nel settore energetico; al rafforzamento dei bonus e delle forme di tutela delle fasce deboli della popolazione; al miglioramento della qualità del servizio idrico; alla diffusione della banda larga anche nelle zone periferiche del Paese; al completamento del processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione”.
Quanto ai dati sulla base dei quali è stato elaborato il Rapporto, ricordiamo che nel 2017 al Pit Servizi sono giunte 8.067 segnalazioni. Il settore nel quale i cittadini hanno riscontrato una maggiore criticità è quello delle telecomunicazioni (28,3%), seguito dal servizio idrico (16,5%), dall’energia (15,5%), dalla Pubblica amministrazione (10,2%), dai trasporti e mobilità (9,7%) e dai servizi bancari e finanziari (8,2%). Un focus particolare merita il settore della Pa, in relazione al quale più di un quarto delle segnalazioni pervenute (26,7%) riguarda problemi con il fisco, ossia cartelle esattoriali non dovute o arrivate oltre i termini di prescrizione. Al secondo posto (18,4%) si collocano le difficoltà incontrate dai cittadini con le pratiche amministrative, per scarsa trasparenza, complessità delle procedure, o anche per mancata o incompleta digitalizzazione (quando, ad esempio, una pratica viene bloccata all’interno degli uffici perchè non tutti seguono le stesse procedure o non lo fanno in maniera digitale).