Spirito animalista ma anche risparmio: i canili costano 250 milioni l’anno e le amministrazioni pubbliche cercano alternative per contenere i costi. L’ultimo in ordine di tempo ad essersi aggiunto alla lista è il comune di Terni: ha deciso di concedere Un bonus alimentare per adottare un cane custodito nel canile municipale e combattere così il randagismo. Ma l’esempio dell’amministrazione umbra è stato preceduto da decine di centri grandi e piccoli sparsi in tutta Italia che hanno già avviato quello che potremmo chiamare il «bonus cane»: un premio sotto le forme più disparate a chi decide di accogliere in casa una bestiola senza famiglia. Contagioso spirito animalista? Sicuramente, ma non solo: conti alla mano, per i comuni è molto più conveniente da un punto di vista economico incentivare l’adozione di un cane da parte di privati che mantenere un «rifugio» pubblico per i migliori amici dell’uomo.
Un bonus alimentare, dunque, del valore di 150 euro per la fornitura di cibo per un anno sarà erogato ai primi 50 cittadini che sceglieranno e adotteranno un cane ospitato nella struttura comunale di Colleluna. L’iniziativa valida per l’anno 2017 non prevede l’erogazione di somme di denaro ma l’assegnazione di un bonus consistente nella fornitura di cibo attribuito ai soggetti ammessi in graduatoria secondo l’ordine di arrivo delle richieste pervenute al protocollo del Comune o consegnate direttamente al canile municipale di Colleluna. L’assegnatario del bonus potrà ritirare gli alimenti, mediante ritiro frazionato, direttamente al canile rifugio negli orari di apertura al pubblico.
“Il bonus alimentare 2017 è una delle misure che rientrano tra quelle previste dalla campagna di incentivazione all’adozione dei cani detenuti a Colleluna – dichiara l’assessore all’Igiene Pubblica Emilio Giacchetti – campagna fatta in collaborazione con le associazioni di protezione animali iscritte all’Albo Regionale. Promuovere campagne mirate a ridurre il numero degli animali nelle strutture, facilitando le adozioni, quelle a distanza e gli affidi – prosegue Giacchetti – oltre che ridurre i costi di gestione delle strutture, salvaguardando il benessere degli animali, sono obiettivi prioritari per questa Amministrazione. Il costo complessivo della misura è di 7.500 euro. La spesa a sostegno dell’azione non è aggiuntiva rispetto ai costi ordinari di gestione del canile in quanto rientra negli obiettivi gestionali che vanno dalla collaborazione con le associazioni, al canile aperto, alla promozione delle forme di adozione e alla riduzione dei costi. Vogliamo – conclude l’assessore – migliorare la qualità e la razionalizzazione dei canili nella speranza che, l’utilizzo di diversi strumenti unitamente alle campagne di promozione riducano il fenomeno del randagismo, l’incremento delle catture con la conseguente saturazione degli spazi disponibili per gli animali”.