“Sbloccate le assunzioni nelle regioni senza esuberi”, il “primo piano di mobilità mai
realizzato in Italia è in via di chiusura”. Così il sottosegretario alla Pubblica Amministrazione, Angelo Rughetti, in un tweet.
Nel dettaglio, si legge in una nota del ministero della P.a, visto visto “l’esiguo numero di personale in soprannumero degli enti di area vasta” (le ex Province), sono ripristinate le “facoltà di assunzione e le procedure di mobilità delle Regioni Emilia-Romagna, Lazio, Marche e Veneto e degli enti locali che insistono sul loro territorio”.
Il provvedimento riguarda quindi quattro regioni: “Per gli enti locali delle regioni Molise e Puglia sono ripristinate esclusivamente le facoltà di assunzione e le procedure di mobilità previste dalla normativa vigente per il personale della Polizia municipale”.
Il ministero della Pubblica Amministrazione precisa inoltre che per quanto riguarda gli enti e le aziende del Servizio sanitario nazionale di tutte le regioni “rimangono fermi gli obblighi ad assumere con procedure di mobilità il personale della Croce rossa”.
La regione Marche sottolinea come sia questa un’ottima notizia per la regione che è tra le prime “ad aver ottenuto la liberatoria per procedere con lo sblocco delle assunzioni di personale e al completamento dei processi di mobilità” commenta con soddisfazione l’assessore agli Enti Locali, Fabrizio Cesetti, che aggiunge che tale misura “è dovuta anche all’attuazione della legge regionale 13/2015 relativa al riordino delle funzioni esercitate dalle Province”.
Soddisfatto anche l’assessore regionale dell’Emilia-Romagna Emma Petitti che, dopo l’annuncio del ministero della Pubblica amministrazione, ha ricordato “E’ quanto auspicavamo da tempo. Ed è anche il riconoscimento del lavoro che abbiamo fatto e che stiamo facendo sul fronte della riorganizzazione della macchina regionale e della razionalizzazione della spesa, con forti risparmi che però non vanno a incidere sulla qualità dei servizi”. “Come ci eravamo impegnati a fare a inizio mandato – afferma Petitti – abbiamo prima ridotto i costi della politica, completato la riorganizzazione interna dimezzando le direzioni generali, riducendo il numero dei Servizi e facendo ruotare i dirigenti e approvato un piano per il dimezzamento delle società partecipate, fino ai 177 milioni di euro risparmiati dalla pubblica amministrazione in Emilia-Romagna nel 2015 (+47% rispetto al 2014 e record negli ultimi dieci anni) grazie a IntercentER, la centrale unica per gli acquisti di beni e servizi della Regione. E prima ancora dello sblocco di oggi- ha concluso l’assessore – ci eravamo impegnati a presentare entro il mese di settembre una proposta di Piano del fabbisogno del personale in grado di rispondere alla questione precarietà, frutto proprio dei tanti anni di prolungato blocco delle assunzioni”.