A Primavalle presso l’Istituto comprensivo Rosetta Rossi, è partita la sperimentazione del Li-Fi, Light Fidelity, la tecnologia senza fili che sfrutta la modulazione della luce Led per connettersi a Internet. Il progetto, reso possibile grazie alla collaborazione tra Roma Capitale e la startup To Be, è stato presentato dalla sindaca Virginia Raggi, “Roma è la prima in Italia e una delle prime al mondo, a sperimentare il Li-Fi in una scuola, ha sottolineato. Abbiamo colto l’opportunità con entusiasmo rafforzando il nostro impegno per portare Roma verso un futuro più smart, innovativo e sostenibile. Sono particolarmente orgogliosa che questa tecnologia, più veloce, efficiente e sicura del Wi-Fi, venga sperimentata in una scuola romana. I nostri studenti diventano protagonisti dell’innovazione”.
Il Li-Fi è una tecnologia wireless innovativa che utilizza le onde luminose emesse da una lampadina per trasmettere dati e informazioni, rispetto al Wi-Fi non utilizza la trasmissione nel campo delle radiofrequenze, beneficiando di diversi vantaggi. I trasmettitori sono in grado di fornire maggiore banda ed eliminano i potenziali rischi per la salute delle persone che stazionano nell’area oggetto della trasmissione. Inoltre, si parla di maggiore sicurezza in termini di “safe connection” in quanto è possibile collegarsi all’hotspot Li-Fi solo se ci si trova nel cono di luce dell’emettitore. Il progetto Scuola Li-Fi ha visto coinvolti partner industriali e strategici come Signify (già Philips Lighting) e TecnoElectric Srl per l’implementazione di un sistema capace di connettere fino a 20 postazioni computer e garantire una connessione innovativa e sicura in modalità wireless”. “Prosegue l’opera di innovazione portata avanti dal Dipartimento trasformazione digitale che ha voluto sperimentare questa nuova tecnologia per verificarne sul campo le caratteristiche e creare il know-how per progettare ulteriori servizi a beneficio dei cittadini e city-users di Roma Capitale”, dichiara il Direttore infrastrutture fisiche ICT di Roma Capitale, Giovanni Fazio.