Il Piano 4.0 intende supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, in beni materiali e immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi. Dall’ultima rilevazione Ucimu-sistemi per produrre, assistiamo a una significativa crescita dell’indice degli ordini di macchine utensili che, nel quarto trimestre 2017, ha registrato un incremento del 21,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In valore assoluto l’indice si è attestato a 162 (base 100 nel 2010). Il risultato complessivo è stato determinato, sia dal positivo riscontro degli ordinativi esteri che dall’ottimo risultato raccolto dai costruttori italiani sul mercato interno. In particolare, gli ordini esteri sono cresciuti del 6,2% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2016 e il valore assoluto dell’indice si è attestato a 138,4.
Sul fronte interno, i costruttori italiani di macchine utensili hanno registrato un incremento della raccolta ordini dell’86,2% rispetto al quarto trimestre del 2016. Il valore assoluto dell’indice si è attestato a 285,4. Su base annua, l’indice totale ha registrato un incremento rispetto al 2016, del 13,7%. Gli ordini esteri sono cresciuti del 4,7% a totale recupero dell’arretramento registrato l’anno scorso. Gli ordini interni hanno registrato un incremento del 45,9% a dimostrazione della grande propensione a investire del mercato italiano.
“L’andamento della raccolta ordini del 2017 – ha detto il presidente Ucimu-sistemi per produrre, Massimo Carboniero – documenta due fenomeni decisamente positivi per il manifatturiero: da una parte, l’indice rileva la ripresa delle commesse oltreconfine il cui risultato, nel 2016, era stato invece deludente; dall’altra registra l’ottima performance degli investimenti in sistemi di produzione nel nostro paese ove gli utilizzatori, con un ritmo crescente nel corso del 2017, hanno acquisito tecnologia di ultima generazione per le proprie aziende”.
“Con riferimento al mercato interno – ha continuato Carboniero – è evidente l’impatto che i provvedimenti contenuti nel piano Industria 4.0, e in particolare Super e Iper ammortamento, hanno avuto sull’andamento delle vendite e sulla raccolta degli ordinativi. Nel caso poi dell’ultima rilevazione (relativa al periodo ottobre-dicembre 2017) gli ordinativi raccolti avranno riflesso diretto sul Pil del 2018 che, anche grazie alle nuove misure previste dalle autorità di governo, si annuncia come un anno decisamente positivo”.
E proprio in merito ai dati diffusi la scorsa settimana da Ucimu, il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha commentato positivamente l’aumento di oltre il 45% degli ordini interni di macchine utensili italiane. “E’ un ottimo risultato – ha detto – perché significa non soltanto un aumento degli investimenti delle imprese e della domanda interna, ma rappresenta il segnale di nuovo percorso intrapreso dell’industria italiana sempre più orientata verso nuovi prodotti, efficientamento dei processi e tecnologie più evolute”.
La progressione degli ordinativi di macchinari, robot e automazione registrato da Ucimu “è certamente il frutto di una congiuntura economica favorevole – ha aggiunto il titolare del Mise – e dell’accresciuta propensione dei nostri imprenditori a competere a livello internazionale, ma è anche il risultato del nuovo sistema di incentivi – non più a bando ma automatici, semplici e focalizzati sull’innovazione – varato con il Piano Impresa 4.0, in particolare con le misure di super e iper ammortamento”.
Nuovi macchinari e tecnologie presuppongono inoltre nuove competenze “e proprio per favorire la formazione continua dei lavoratori e preparare gli studenti ad affrontare le sfide professionali legate alla quarta rivoluzione industriale, con l’ultima Legge di Bilancio – ha continuato Calenda – il Governo ha previsto il rafforzamento del pilastro sulle competenze del Piano Impresa 4.0 introducendo il credito di imposta al 40% sulle spese del personale impiegato in corsi di formazione in nuove tecnologie ed il potenziamento degli Istituti Tecnici superiori. Questi risultati dimostrano l’importanza di rendere strutturale il Piano nei prossimi anni per poter così garantire la programmabilità degli investimenti e sostenere la competitività delle imprese italiane”.