A Palazzo Madama la firma del Memorandum sulla collaborazione nell’ambito della “Via della Seta economica” e dell’ “Iniziativa per una Via della Seta marittima del XXI secolo”. Il titolare del Mise, Luigi Di Maio, ha sottoscritto tre Memorandum d’intesa sul commercio elettronico e sulle start up, in occasione della visita di Stato in Italia del Presidente della Repubblica popolare cinese, Xi Jinping. Gli accordi rientrano nei 29 punti che sono stati sottoscritti sabato 23 marzo tra Italia e Cina nei settori del commercio, dell’energia, dell’industria, delle infrastrutture e del settore finanziario per un rafforzamento delle relazioni economico-commerciali tra i due Paesi. Attraverso la firma del Memorandum d’Intesa sulla Belt and Road Initiative, che non ha valore di accordo internazionale e non dà luogo a impegni giuridicamente vincolanti, il Governo italiano ha raggiunto un’intesa quadro per stabilire concordemente il filo rosso della collaborazione.
Gli obiettivi che il nostro Paese si pone con la sottoscrizione del Memorandum riguardano il rafforzamento dell’export verso il mercato cinese, anche per allineare i nostri flussi commerciali e gli investimenti diretti esteri a quelli di altre realtà europee come Germania, Francia e Regno Unito; il coinvolgimento delle nostre imprese per la realizzazione di progetti infrastrutturali lungo la nuova via della Seta; l’inclusione dei porti italiani nelle rotte del commercio internazionale. Il Memorandum definisce, inoltre, la collaborazione sulla Via della seta in raccordo con i principi dell’Agenda 2030, dell’Agenda 2020 di cooperazione Unione europea – Cina e della strategia di Bruxelles per la connettività euroasiatica. Un accordo che non vuole rappresentare alcun rischio per i nostri interessi nazionali ponendosi, piuttosto, sulla scia delle politiche adottate dalla Ue verso la Cina. Alla base dell’iniziativa vi è la volontà di promuovere i principi di mutuo vantaggio, reciprocità, trasparenza, sostenibilità e tutela della proprietà intellettuale, sino a creare una vera e propria parità di condizioni.
Con la firma del Memorandum d’intesa sull’e-commerce lo sguardo è rivolto alla cooperazione tra le imprese e i consumatori operanti in Italia e in Cina, al fine di favorire maggiori opportunità per le Pmi e per le grandi piattaforme di commercio elettronico, questo anche grazie alla condivisione delle migliori pratiche del settore di entrambi i Paesi. La firma del Memorandum of understanding sulle start up ha poi come obiettivo quello di favorire la cooperazione scientifica e tecnologica tra realtà italiane e cinesi. A tal fine sono previsti scambi e collaborazioni tra le aziende innovative di entrambi i Paesi. Nell’intesa è altresì prevista la promozione di parchi scientifici e tecnologici, di cluster industriali e di investimenti in venture capital che possano consentire alle start up una prospettiva di crescita internazionale attraverso lo scambio di conoscenze, di processi e di persone. Su questo sfondo la proprietà intellettuale riveste, infine, un ruolo centrale, per evitare che le aziende vengano penalizzate dalla condivisione di informazioni di natura industriale in termini di competitività. L’attuazione dell’accordo verrà seguita per la parte italiana dalla task force Italia-Cina, istituita presso il Mise, mentre per la parte cinese sarà di competenza del Dipartimento della cooperazione internazionale del Ministero della Scienza e tecnologia.
“Il Governo italiano – ha detto Di Maio – ha scelto un approccio trasparente nei confronti della Cina e dei nostri partner euro-atlantici, inquadrando i rapporti bilaterali all’interno dei principi che hanno tradizionalmente ispirato e continueranno a ispirare la nostra azione internazionale. In tale contesto, è stato già attivato uno scrupoloso monitoraggio delle singole iniziative di collaborazione che saranno avviate a valle delle intese siglate oggi, per garantire che esse siano sempre promosse, mettendo al centro la difesa degli interessi nazionali e la protezione delle infrastrutture strategiche, prevenendo così il trasferimento di tecnologie in settori sensibili”.