Prende avvio per il 2022 il progetto “Banca dati buone pratiche”, promosso dall’Ispettorato generale di amministrazione (Iga) del ministero dell’Interno con l’obiettivo di diffondere, condividere e favorire il riutilizzo, nelle quattro regioni Obiettivo – Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), delle iniziative e/o esperienze innovative delle pubbliche amministrazioni replicabili in altri contesti ed in grado di porre il sistema-Paese in condizione di cogliere e affrontare al meglio opportunità e “sfide” finalizzate al rilancio della competitività e a favorire la coesione sociale.
L’iniziativa del Viminale prevede la raccolta e la selezione delle best practice territoriali, entro il 30 aprile prossimo, da parte delle 25 prefetture delle regioni interessate, che provvederanno poi a trasmettere quelle positivamente valutate all’Ispettorato del ministero dell’Interno per la loro certificazione di Buona Pratica.
Le buone pratiche amministrative – certificate a partire dal 2013, anno di avvio del progetto Banca dati buone pratiche, fino al 2021, in piena pandemia da Covid-19 – sono state particolarmente significative in una pluralità di settori della vita sociale ed economica: dalla digitalizzazione al miglioramento dei processi aziendali, dalla promozione in larga scala di attività imprenditoriali locali al superamento delle difficoltà legate alla emergenza sanitaria, dal monitoraggio dell’attuazione delle misure anticorruzione e per la trasparenza amministrativa al contrasto del racket e dell’usura.
Tutte le “Buone pratiche” certificate dall’Iga sono consultabili sul sito interno.gov.it nella sezione appositamente dedicata. Una modalità di diffusione che consente a queste, superando i confini provinciali e regionali della loro realizzazione, di diventare patrimonio comune, attesa, peraltro, la loro attitudine ad essere utilizzate anche in altri contesti territoriali, essendo la “replicabilità” dell’iniziativa uno dei requisiti necessari per il conseguimento della certificazione.
Fonte: Viminale