Priorità alla salute pubblica sui vincoli di bilancio

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 24718 del 12 giugno 2025, ha ribadito un principio fondamentale in materia di diritto ambientale: la mera impossibilità economica di un ente locale non può costituire causa di giustificazione né rendere inesigibile la condotta in caso di reati di scarico non autorizzato di acque reflue e smaltimento illecito di rifiuti speciali. La pronuncia sottolinea come la protezione della salute pubblica e la salvaguardia delle risorse naturali rappresentino doveri inderogabili, ai quali le amministrazioni devono destinare prioritariamente le proprie risorse. In tal senso, la Corte richiama l’articolazione degli obblighi previsti dagli articoli 137 e 256 del d.lgs. 152/2006, armonizzandoli con il principio costituzionale di tutela della salute di cui all’articolo 32. La decisione conferma, così, l’insopprimibile priorità dell’interesse pubblico fondamentale sulla mera difficoltà finanziaria.

Fonte: Rassegna massime Corte di Cassazione