Capitale del tessile, caratterizzata da massicci insediamenti cinesi, Prato guarda a un futuro green e digitale. L’attuale amministrazione ha varato un progetto innovativo di trasformazione in senso smart che ambisce a fondere la vocazione manifatturiera con la volontà di sperimentare e di utilizzare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Una formula che si sta già declinando e traducendo in interventi di recupero degli spazi industriali dismessi e degradati, di forestazione urbana, di upcycling (il riuso creativo), di mobilità intelligente, nonché di programmi avanzati di smart welfare per l’inclusione sociale.
Energia e ambiente, di conseguenza, giocano un ruolo chiave nelle nuove politiche di sviluppo urbano fondate sul potenziamento delle rinnovabili. In particolare, sono numerosi i progetti legati all’efficienza energetica. La riqualificazione del quartiere Macrolottozero, ad esempio, passerà attraverso le smart grid. Gli edifici scolastici saranno dotati di pareti coibentate, nuovi infissi, caldaie ad alta efficienza, impianti solari. Le centrali termiche saranno gestite a distanza e dotate di ripartitori calore, con un risparmio del 40-45%. La sede del Conservatorio San Niccolò produrrà il 55% di CO2 in meno, grazie a un piano di riqualificazione energetica. Saranno inoltre sostituite le esistenti lampade pubbliche con il led e saranno installati impianti fotovoltaici su tre edifici dell’interporto, oltre a un’illuminazione scenografica in piazza Duomo. Nel frattempo, una schiera di pannelli fotovoltaici è stata posta sulla copertura del parcheggio della stazione del Serraglio, dove il progetto di efficientamento – che farà risparmiare 25mila euro all’anno – prevede la sostituzione di 700 luci con altrettanti corpi a led all’interno della struttura.