“Abbiamo espresso, con forza, le richieste che rappresenteremo presto alle istituzioni europee. Nei prossimi giorni completeremo un documento unitario, condiviso con altri rappresentati dei piccoli Comuni europei, che chiederà più attenzione verso i ‘piccoli’ dell’Ue: in Italia come in Europa, essi rappresentano l’ossatura di tutte le comunità nazionali”. Così il vicepresidente vicario Anci, Roberto Pella, al termine del meeting in Anci dei piccoli Comuni europei, che Pella ha presieduto in qualità di presidente di turno della Confederazione piccoli Comuni dell’Unione Europea.
“Dalla riunione – spiega Pella – sono emerse preoccupazioni comuni dai diversi rappresentanti delle piccole municipalità europee ma non sono mancate proposte, che sintetizzeremo in un documento unitario che ci auguriamo funga da riferimento per una maggiore rappresentanza politica dei piccoli Comuni all’interno delle strategie comunitarie”.
“Abbiamo bisogno di imparare dalle altre esperienze europee – ha detto il segretario generale Anci, Veronica Nicotra – poichè il nostro paese sconta un ritardo di fondo nella capacità di adattare le politiche nazionali alle esigenze dei piccoli Comuni. Come Associazione da almeno otto anni incalziamo i governi per arrivare ad un assetto istituzionale adeguato alla governance delle piccole realtà, che rappresentano la maggioranza dei Comuni italiani”.
A guidare i lavori il presidente del Consiglio Nazionale Anci, Enzo Bianco, secondo il quale “il Comitato delle Regioni gioca un ruolo fondamentale di raccordo comunicativo tra le istituzioni europee e i cittadini ma deve smettere di essere solo un ‘parerificio’. Deve piuttosto reclamare che a livello decisionale ci sia la massima attenzione verso una strategia che affronti in concreto i temi che stanno a cuore delle autonomie locali”.
Nella bozza di documento presentato sono stati indicati alcuni capisaldi che faranno da apripista per una proposta complessiva per dare centralità alle piccole e medie comunità. “La decisione presa nel 1993, in occasione della legge sull’elezione diretta dei sindaci, di restare la casa di tutti i Comuni grandi e piccoli – ha ricordato Bianco – ci ha permesso di rafforzare la nostra azione. Il fatto che oggi il presidente dell’Anci Piemonte sia il sindaco di un Comune di poco più di 500 abitanti è una conferma di questa linea. Ma ora – ha concluso l’esponente Anci – dobbiamo proseguire su questa strada. Se litighiamo tra di noi la nostra voce arriverà agli interlocutori ancora più debolmente”
Dai principi di sussidiarietà e proporzionalità, da monitorare affinchè se ne confermi il rispetto, alla garanzia di servizi municipali di pregio e di sostegno verso le piccole e medie imprese, centrali per un’economia sana che miri a contrastare in concreto lo spopolamento dei piccoli Comuni anche favorendo l’occupazione. E ancora, promozione della cooperazione per la gestione associata dei servizi tra i Comuni e rafforzamento delle intercomunalità volontarie e incentivate, quali strumenti di coesione per rafforzare la governance locale, nel rispetto delle singole identità. Infine l’innovazione, prioritaria per i Sindaci dei piccoli Comuni europei che hanno ribadito come sia necessario investire a partire dalla banda larga e la digitalizzazione, fondamentali per avvicinare i centri urbani alle aree interne.
Alla riunione sono intervenuti, tra gli altri, il coordinatore nazionale piccoli Comuni Anci, Massimo Castelli, il vicepresidente nazionale e delegato Aree interne, Matteo Bianchi, il presidente dell’associazione piccoli Comuni francesi, Christophe Bouillon, il vicepresidente dell’associazione Comuni tedeschi Roland Schafer, il presidente di Anci Piemonte, Alberto Avetta e Micaela Fanelli, coordinatrice della delegazione italiana al Comitato delle Regioni.
Foto, video della giornata e il testo del documento unitario sono disponibili sul sito ANCI.