“Oggi si fa il punto della situazione, ma nei prossimi mesi verrà presentato in Parlamento un Piano nazionale per l’integrazione dei migranti”. A dirlo è stato il Ministro dell’Interno, Marco Minniti, nel corso dell’audizione a palazzo San Macuto a Roma di fronte alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione, sulle condizioni di trattenimento dei migranti e sulle risorse pubbliche impegnate. Il programma verrà suddiviso in diversi punti: “Inserimento socio-lavorativo, assistenza sanitaria, formazione linguistica, ricongiungimento familiare, istruzione e riconoscimento dei titoli di studio – ha sottolineato Minniti”. Il nostro Paese ha dimostrato in questi anni di saper reggere una grandissima prova, di fronte a flussi importanti, e ha dimostrato di essere in grado di accogliere. “Ora però siamo ad un punto in cui è giusto affrontare il tema con un approccio che deve portarci a dire con grande chiarezza che non possiamo né dobbiamo in alcun modo inseguire o subire il problema – ha aggiunto il titolare del Viminale. La via migliore, senza soluzioni miracolistiche, è governare il processo”. Stando ai dati: “A dicembre 2016, i migranti ospitati nelle diverse tipologie di centri di accoglienza erano circa 176.000, il 70% in più del 2015. La scelta che è stata fatta è quella di puntare sull’accoglienza diffusa, che non è una cosa semplice da gestire ma è la migliore. E’ stato poi deciso di superare i grandi centri, dove è molto più difficile garantire standard efficienti e costruire politiche d’integrazione – ha detto il ministro”. E’ stato realizzato un accordo con l’Anci, ha concluso Minniti, “che tuttavia è volontario, perché nessuno può obbligare i Comuni a partecipare. Si può pensare ad un processo di sostegno premiale ed è quello che è stato fatto con la legge di stabilità dello scorso anno ed è chiaro che se il modello dell’accoglienza diffusa si rafforza, vanno rafforzati anche i fondi per premiare i comuni che danno la loro disponibilità”. E va stabilizzato anche il contributo destinato ai Comuni che danno la disponibilità ad accogliere i richiedenti asilo. “Sull’argomento – ha precisato il ministro – è cominciata la distribuzione dei fondi stanziati dalla legge di stabilità 2016, ovvero 100 milioni. Circa 500 euro per ogni migrante accolto”.