Covid-19 ha artigliato il Paese e il mondo globale in tutti i sensi, ma certamente fra le sue principali vittime figura il turismo, penalizzato al massimo. Un settore vitale per la nostra economia poichè vale il 15% del Pil nazionale. A cascata, i Comuni e i territori che essi amministrano sono gli enti con le maggiori perdite. Si pensi allo svuotamento della tassa di soggiorno, tanto per citare uno dei molteplici vulnus arrecati dall’assenza di viaggiatori che probabilmente mancheranno dalle nostre spiagge e dalle città d’arte ancora per lungo tempo. Così la prossima estate si profila a tinte fosche per una rete variegata ed estesa di operatori economici, importante tessuto connettivo delle comunità locali. Tutto ciò ha spinto l’Anci a chiedere al Governo una sorta di Piano Marshall per il turismo.
«Il Covid-19 – scrivono i Sindaci in una lettera firmata dal presidente Antonio Decaro e dal delegato al Turismo, Andrea Gnassi, Primo cittadino di Rimini, indirizzata ai ministri Franceschini, Gualtieri e Boccia – avrà un impatto enorme sul turismo italiano. Le prospettive per milioni di lavoratori e imprese non sono delle riduzioni in percentuale di reddito e fatturato, ma sono un presente e un futuro da cifra zero. Per questo serve al più presto un Piano straordinario, perché è l’unico settore che non importa merci ma viaggiatori, persone. E sono le persone a essere colpite dal virus e dalla pandemia: le relazioni, le persone, gli spostamenti, sono quanto di più profondo il virus colpisce e limita”.
In concreto, i Sindaci puntano a misure mirate, come il Bonus vacanza, per stimolare la domanda interna, il sostegno ai lavoratori stagionali, il sostegno al credito e alla liquidità per le imprese di settore. Inoltre, in vista della riapertura, sottolineano la necessità di varare nuove regole di sicurezza sanitaria in grado di rimodulare i servizi dell’intero comparto per rafforzare la sicurezza dei turisti. Concetti chiari e precisi che l’Anci intende discutere con il Governo in un tavolo di crisi ad hoc.