E’ stato pubblicato un avviso da 22 milioni di euro destinato alle scuole statali di ogni ordine e grado per finanziare la progettazione e creazione di ambienti di apprendimento capaci di integrare nella didattica l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia. Oltre 2 milioni di euro di risorse aggiuntive sono stanziate poi per le scuole delle aree a rischio, che saranno individuate in base a criteri oggettivi: alto tasso di dispersione scolastica, disagio negli apprendimenti, status socio-economico della famiglia di origine rilevato dall’Invalsi, tasso di deprivazione territoriale Istat.
Ogni istituto potrà presentare un solo progetto. Le proposte dovranno riguardare la realizzazione di di ambienti di apprendimento, con l’allestimento e la trasformazione di uno o più spazi interni alla scuola, ed essere collegate all’utilizzo di nuove metodologie didattiche espressamente indicate. Le scuole potranno presentare i progetti a partire dalle ore 10.00 di oggi, 3 dicembre 2018, entro e non oltre le ore 15.00 del 17 dicembre 2018, compilando l’apposita domanda online tramite l’applicativo “Protocolli in rete” disponibile sul portale SIDI – Area Servizi Accessori.
Il pacchetto di risorse è contenuto in un decreto firmato il 29 novembre dal titolare del Miur, Marco Bussetti, che ha detto: “Avere ambienti didattici adeguati alle esigenze di studenti e docenti di oggi è una sfida fondamentale. Dobbiamo ripartire dal Piano nazionale per la scuola digitale e migliorarlo. Mettendo la nostra scuola nelle condizioni di accogliere il cambiamento e governarlo, sfruttando e valorizzando il contributo delle nuove tecnologie. Un obiettivo che possiamo raggiungere al meglio solo ascoltando le proposte e le idee che arriveranno dalle singole comunità scolastiche, la base e l’anima del nostro sistema d’istruzione. Partiamo da questo pacchetto di risorse e da uno stanziamento importante, oltre 22 milioni, per gli ambienti didattici innovativi che sono fondamentali per incidere sulla didattica. Mettiamo in campo anche risorse per la formazione dei ragazzi e per diffondere le migliori pratiche didattiche”.