L’Aula di Palazzo Madama, con un’ampia maggioranza, ha dato il via libera alla relazione con cui il Governo ha chiesto al Parlamento l’autorizzazione allo scostamento dal programma di rientro dal deficit. Anche Mdp ha votato Sì, sebbene non abbia partecipato al voto sulla risoluzione di maggioranza alla Nota di aggiornamento al Def. Per il primo voto, quello sullo scostamento dal piano di riduzione del deficit per il 2018 (la correzione strutturale indicata ad aprile era dello 0,8% ed è ora stimata allo 0,3%), l’Aula di Palazzo Madama ha dato l’assenso con 181 si e 107 no. La risoluzione, per la quale era necessaria la maggioranza semplice, è stata invece approvata con 164 si, 108 No e un astenuto. La parola è poi passata alla Camera che ha approvato con 358 si e 133 voti contrari l’autorizzazione allo scostamento dal pareggio di Bilancio. Soddisfatto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che ha commentato via twitter l’esito delle votazioni: “Un voto all’insegna di responsabilità e stabilità – ha scritto”.
Nella risoluzione, la maggioranza impegna il Governo, nella legge di bilancio 2018-2020, a “rivedere gradualmente il meccanismo di quello che viene chiamato superticket al fine di contenere i costi per gli assistiti che si rivolgono al sistema pubblico e ad aumentare le risorse di conto capitale destinate a investimenti nel settore della Sanità”.
A riguardo, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a margine di un incontro a Roma, rispondendo alle domande sulle ripercussioni di un’eventuale revisione dei superticket ha detto che il suo Dicastero sta lavorando da più di un anno ad una ridefinizione più equa. “Abbiamo la ricetta – ha detto Lorenzin – naturalmente dobbiamo fare un attento esame di bilancio, quindi è anche una questione di risorse. Penso che rispetto ad un miliardo già cristallizzato nel Def, servono almeno 650 milioni di euro per rafforzare le implementazioni delle misure che abbiamo preso in questi anni con i nuovi Lea. Si tratta di obiettivi importanti che hanno un impatto sulla vita delle persone. Con spirito costruttivo dobbiamo lavorare tutti insieme per rafforzare la manovra dal punto di vista della salute”. Così “la buona notizia è che ovviamente il nostro fondo collegato al Pil, al netto della manovra di quest’anno, dal prossimo sarà strutturale. Il fondo sanitario regionale crescerà insieme al Pil del Paese, questo avverrà con un impianto di programmazione sanitaria solido, con un afflusso di dati che iniziamo ad avere da tutte le regioni per realizzare interventi mirati, recuperando risorse sprecate da reinvestire nelle strutture”.
E a essere possibilista su eventuali interventi relativi al sistema sanitario è stato lo stesso ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che in sede di replica in Aula ha detto: “E’ sicuramente un ambito nel quale valutare misure di miglioramento e di efficientamento”.