Il progetto Milleperiferie, ideato e diretto da I World, promosso da Anci Sicilia, con il patrocinio della Presidenza del consiglio, del Comune di Palermo e dell’Anci nazionale, si propone di mettere in rete enti pubblici e soggetti privati per condividere idee e iniziative di riqualificazione, al fine di costruire un unico grande programma nazionale, anziché tanti progetti tra loro sconnessi.
L’iniziativa, che parte proprio dal quartiere palermitano di Borgo Nuovo, è stata presentata alla presenza del viceministro delle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, del sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando, del presidente dell’Anci nazionale e sindaco di Bari Antonio Decaro, del vice presidente della Regione Siciliana Gaetano Armao, del direttore di I World, Lucio Tambuzzo, del generale Giovanni Cataldo, comandante legione carabinieri Sicilia e di numerosi sindaci.
La rete Milleperiferie si struttura come una piattaforma che opera online e si qualifica come un “e-cluster” al servizio degli operatori pubblico-privati.
Si partirà dai 120 progetti finanziati dallo Stato con il Bando periferie: oltre 2.100 interventi in 445 Comuni, con una previsione di investimenti sopra i 2 miliardi.
Tra le iniziative in programma c’è il “Milleperiferie fest”, che sarà strutturato come messa in rete dei principali festival nazionali e internazionali dedicati alle periferie, fisiche e culturali, compresi gli eventi e interventi multidisciplinari previsti dai progetti finanziati dal bando periferie, presentandoli in una piattaforma divulgativa unica.
Milleperiferie attiverà anche l’Osservatorio nazionale delle periferie, per animare il dialogo propositivo sulle tematiche di sviluppo urbano dei prossimi anni. Nello specifico, promuove la nascita di nuovi strumenti e opportunità, tra cui la “Strategia nazionale aree periferiche” (Snap), in parallelo con quella delle Aree interne, da implementare nella programmazione comunitaria 2021-2027 e in grado di attuare gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, puntando sulla creazione di città inclusive.
Un altro obiettivo è sostenere lo sviluppo di strumenti finanziari per la riqualificazione delle periferie. Oggi oltre il 90% dei fondi immobiliari, per oltre 30 miliardi di euro, riguardano investimenti nelle regioni del Centro-Nord.
“Quella che si presenta – ha detto Decaro – è una proposta dei sindaci italiani, i quali da tempo segnalano che le opportunità di sviluppo del Paese, in una dimensione europea, sono indissolubilmente legate ai servizi che erogano le città”.
“La visione dei sindaci – ha aggiunto – deve tenere insieme la ricostruzione tanto delle macerie fisiche, quanto delle macerie sociali delle nostre città. Macerie determinate anche da scelte urbanistiche, per fortuna superate, come la nascita di quartieri dormitorio: le periferie, appunto. Abbiamo bisogno di risorse, di progetti, di donne e uomini che si cimentino sulla costruzione di un’idea nuova di Paese tessendo quella tela di ‘legami urbani’ che si traduce in una nuova vita per le strade, per le piazze, per i giardini, per i cittadini”.
“Un’attività di rammendo – ha detto ancora – cominciata, grazie al ‘Bando periferie’, da quei luoghi in cui la fiducia nelle istituzioni è più fragile. Un esperimento riuscito che ha visto protagonisti i sindaci. Vogliamo replicarlo e renderlo stabile”.
“Dalla manovra – ha sottolineato – ci aspettiamo che non vengano messe le mani nelle tasche dei Comuni. Non possiamo ridurre i servizi che già abbiamo ridotto in questi anni a causa dei 15 miliardi di tagli che ci sono stati e non abbiamo nessuna intenzione di aumentare le tasse e fare gli esattori per conto dello Stato”.
“Ci aspettiamo anche – ha concluso Decaro – che ci vengano restituiti i circa 560 milioni del mancato taglio. Province e Città metropolitane hanno recuperato questi fondi, ai Comuni invece non sono mai arrivati e ci servono per offrire servizi. Abbiamo fatto un ricorso, che vinceremo, ma speriamo di ritrovare queste risorse nella manovra e non dovere attendere i tempi della giustizia”.