Con la Circolare del 7 aprile 2022, n. 17, la Ragioneria generale dello Stato fornisce utili indicazioni sugli aspetti di maggior rilievo connessi alle modalità di applicazione delle misure di garanzia per il rispetto dei tempi di pagamento previste dalla legge n. 145 del 2018 (Legge di bilancio 2019), come successivamente modificata dall’articolo 9, comma 2 del decreto legge 6 novembre 2021, n. 152 convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2021, n.233. Nell’ambito della seconda fase della procedura d’infrazione UE n. 2014/2143 – Attuazione della direttiva 2011/7/UE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali – a seguito della sentenza di condanna pronunciata dalla Corte di giustizia dell’Unione europea, in data 28 gennaio 2020, per la violazione da parte dell’Italia della direttiva, la Commissione europea ha aperto una nuova fase d’interlocuzione, in cui ha chiesto all’Italia la trasmissione di un monitoraggio con cadenza semestrale dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni.
Le risultanze del monitoraggio sono essenziali ai fini di una positiva conclusione della procedura d’infrazione, ovvero possono costituire, qualora permangano situazioni di mancato rispetto dei tempi di pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni, elemento di aggravamento della procedura in essere, con ciò determinando un possibile nuovo deferimento dell’Italia dinanzi la Corte di Giustizia europea e la comminazione di rilevanti sanzioni pecuniarie. Inoltre, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dell’Italia, approvato con decisione di esecuzione del Consiglio europeo il 13 luglio 2021, definisce, oltre a un ampio programma d’investimenti, un pacchetto di riforme cosiddette “abilitanti” per le quali, al pari degli investimenti, vengono stabiliti precisi obiettivi e traguardi, cadenzati temporalmente, al cui conseguimento è subordinata l’assegnazione delle risorse del PNRR previa verifica semestrale.
Tra le riforme abilitanti del PNRR, che l’Italia si è impegnata a realizzare in linea con le raccomandazioni della Commissione europea, è prevista proprio la Riforma n. 1.11 relativa alla “Riduzione dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni e delle autorità sanitarie”. La Riforma prevede il conseguimento di specifici obiettivi di performance (milestone e target), fissati nell’ambito di un cronoprogramma di attuazione, fra i quali il raggiungimento del rispetto dei tempi di pagamento previsti dalla normativa nazionale ed europea entro il quarto trimestre 2023, con conferma nel 2024. Ai fini della verifica dei predetti obiettivi, sono stati definiti precisi criteri operativi di misurazione (operational arrangements) basati su indicatori elaborati sui dati della piattaforma dei crediti commerciali – PCC.
Fonte: Ragioneria Generale dello Stato