E’ scoccata la scadenza fatidica del 28 febbraio, così tutti i Comuni dovranno effettuare ora quel salto di qualità digitale previsto e programmato che si sostanzia nell’adesione alle piattaforme pagoPA, Spid e App IO. Indubbiamente un’operazione complessa, non solo in riferimento ai risvolti tecnologici, ma anche in considerazione della vastità d’interlocuzioni che i Comuni devono mettere in atto con i soggetti promotori, partner e intermediari tecnologici, fornitori e consulenti. Anci Digitale è in prima linea nell’accompagnare gli enti locali in questo processo non esente da criticità e difficoltà operative da superare. In particolare, in qualità di società in house providing dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani e dell’ACI Informatica, la sua attività s’indirizza su due versanti: un’azione di sensibilizzazione, formazione e supporto, da un lato, dall’altro, la messa a disposizione di un set di servizi in grado di agevolare l’operatività su specifici ambiti applicativi. In tal contesto, il tema dei pagamenti elettronici si conferma centrale, poichè coniuga le opportunità di razionalizzazione dei processi interni alla Pubblica amministrazione con la domanda di semplificazione da parte di cittadini e imprese. Inoltre, l’ambito dei pagamenti può fungere da traino, anche in riferimento agli obiettivi previsti per l’assegnazione dei contributi economici di cui al Fondo Innovazione. Soprattutto in ottica di breve periodo, i Comuni maggiormente in difficoltà o in ritardo, potrebbero concentrarsi sul quadro dei servizi di incasso, che è già noto all’Ente, migrando i relativi servizi sul sistema pagoPA e integrandoli con Spid a App IO.
Nel medio periodo, i Comuni potrebbero invece concentrarsi sulla implementazione e integrazione di ulteriori servizi digitali (non di incasso) che al contrario richiedono attività di ricognizione dei fabbisogni dei cittadini, di progettazione e scouting oltre che di realizzazione. Ecco perché Anci Digitale si è concentrata con specifica attenzione sul tema dei pagamenti, essendo fra l’altro Partner tecnologico pagoPA e proponendo il Servizio EasyPA, come risposta all’obblighi normativi e alle opportunità di razionalizzazione dei processi interni al Comune. In tal modo l’Ente è accompagnato nell’intero processo di integrazione applicativa ed è messo in grado di perseguire la piena operatività semplicemente e in tempi estremamente rapidi, senza limitazioni al numero di posizioni e pagamenti gestiti, al numero di servizi di incasso gestiti, al numero di richieste di supporto, formazione e addestramento operativo. La soluzione è integrata anche con le piattaforme abilitanti SPID e App IO e consente di traguardare tutti gli obiettivi previsti per l’assegnazione del contributo di cui al Fondo Innovazione Tecnologica (Avviso PagoPA S.p.A. del 15/12/2020).
Se, dunque, l’impegno di Anci Digitale ha assunto i pagamenti elettronici come priorità della propria azione di affiancamento dei Comuni, ciò non toglie che allo stesso tempo essa continui a monitorare con attenzione l’intero processo di transizione digitale in corso nel Paese e soprattutto all’interno del sistema delle autonomie locali. Una visione complessiva del cambiamento in atto ce la forniscono, ad esempio, gli esperti dell’azienda, cui rivolgiamo alcune domande.
Quale lo stato dell’arte della trasformazione digitale nei Comuni italiani?
L’emergenza pandemica ha rafforzato la consapevolezza, anche nei Comuni, sulla necessità di accelerare i processi di trasformazione digitale, ma ha anche fatto emergere gli elementi critici. Ancora molto deve esser fatto sul fronte della cultura del digitale e sul rafforzamento delle competenze digitali, affinché vi sia un reale processo di cambiamento che parta dalla reingegnerizzazione dei processi amministrativi, che passi dal ripensamento delle modalità di gestione dei servizi e che arrivi ad una concreta semplificazione per cittadini ed imprese. Inoltre, nei Comuni vi sono condizioni organizzative assai eterogenee e in molti di essi restano difficoltà enormi, soprattutto nei contesti piccoli e piccolissimi e nelle aree interne. Prima che di risorse economiche e di soluzioni tecnologiche, i Comuni hanno bisogno di un coerente piano di supporto e accompagnamento.
Come hanno risposto i Comuni alle opportunità offerte dal Fondo per l’Innovazione tecnologica?
Considerato che sono 7246 gli enti aderenti, la risposta è stata ottima. Segno evidente dell’attenzione dei Comuni sui temi in esame, ma anche delle pressanti necessità da soddisfare. Una risposta così ampia è stata possibile anche grazie alla semplicità di accesso alla misura, sebbene permangano oggettive difficoltà nel traguardare gli obiettivi previsti al 28 Febbraio 2021 ed eccessive rigidità operative nei processi di verifica dei medesimi obiettivi che potrebbero incidere sull’effettiva assegnazione dei contributi. In tema di opportunità, appare utile segnalare anche l’Avviso PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020, rivolto ai Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, che si prefigge di incidere sul rafforzamento della capacità amministrativa, anche in riferimento ai processi di trasformazione digitale.
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