Il Comune di Palermo conta circa 700mila abitanti, e con i pendolari della provincia supera il milione di cittadini. Una città grande, dunque, con una popolazione considerevole, che da tempo ha deciso d’investire nella digitalizzazione dei servizi pubblici per superare limiti e mali secolari che l’affliggevano. Indubbiamente, quindi, un’esperienza importante che può essere d’insegnamento ad altri Comuni del Sud come del Nord. A illustrare e spiegare con competenza e professionalità il percorso seguito, è Ciro Spataro, responsabile dell’unità organizzativa per la transizione al digitale dell’Amministrazione cittadina.
“Come spesso accade, il percorso digitale è fatto di tanti piccoli passi, che nel tempo contribuiscono alla creazione di un quadro istituzionale nuovo – esordisce e inizia il suo racconto – Nel 2016 il Comune ha aderito alla Convenzione pagoPA e dal 2017 la Tassa dei rifiuti (Tari) si paga anche attraverso questa modalità. Sempre nello stesso anno il Comune è diventato intermediario tecnologico per i Comuni della provincia che aderiscono a pagoPA. Nel 2018 aderisce alla piattaforma SPID e dal 2019 i cittadini possono entrare nel portale dei servizi online con l’identità digitale. Nel 2019 – prosegue – iniziano anche le prime collaborazioni con il Team Trasformazione Digitale, ora confluito nel Dipartimento per la trasformazione digitale, per l’adesione all’app IO. Nello stesso anno Palermo è entrata nell’Anagrafe Nazionale Popolazione Residente e rilascia la carta d’identità elettronica. Dal 2020 il Comune espone su IO le notifiche di scadenza TARI e quelle per la scadenza del pass ZTL”.
Si ricorda, inoltre, che la società in house del Comune per i servizi informatici, SISPI SpA, da anni è impegnata tecnicamente nelle operazioni di transizione alla modalità digitale della gestione dei procedimenti amministrativi e dei servizi all’utenza. In particolare con un forte investimento economico, per il periodo 2018- 2022, per una informatizzazione totale dell’ente. Come ha reagito la popolazione a questo processo impetuoso?
“All’inizio i cittadini non conoscevano l’adesione di Palermo a queste piattaforme nazionali abilitanti – ammette Spataro – e di conseguenza l’uso di SPID per accedere ai servizi online o di pagoPA per pagare le multe o la Tari o l’imposta di soggiorno, non era una prassi consolidata. Le cose, però, sono cambiate nell’ultimo anno – afferma Spataro – Il 2020, con il lockdown dei primi mesi dell’anno ha portato i cittadini a informarsi maggiormente sui diritti di cittadinanza digitale per poter fruire di servizi locali online. Anche per l’app IO la svolta è stata verso la fine del 2020, con il bonus vacanze e il cash back, argomenti che hanno indotto i cittadini a esplorare tutti i servizi fruibili sull’app di Stato”.
In altre parole, Spataro conferma che la reazione a livello locale, dai vari feedback ricevuti, è stata positiva, poiché una considerevole percentuale di cittadini dispone di uno smartphone connesso a Internet con cui poter fruire dei servizi locali. Questa considerazione ha spinto il Comune a implementare ulteriori sviluppi. A breve su IO sarà completato l’onboarding del servizio per la notifica della scadenza della carta di identità e di servizi scolastici (pagamento retta asilo nido e mensa scolastica).
In sintesi – conclude Spataro – “è chiaro che la transizione al digitale è prima ancora che attuazione del Codice dell’amministrazione digitale un cambiamento culturale del personale della PA: abbiamo imparato che è importante convergere verso visioni comuni e verso modi semplici di gestire in digitale processi nell’espletamento delle attività istituzionali quotidiane”.
Fonte: Mid