“Stiamo lavorando per l’adozione massiva di servizi online fruibili da smartphone, a partire dall’app IO” sottolinea Bruscoli. Sempre più servizi analogici saranno migrati in cloud ma, secondo il responsabile dell’Unità Organizzativa Innovazione e Transizione Digitale, il cambio di passo non riguarda esclusivamente le tecnologie informatiche. L’organizzazione e la formazione del personale rimangono fondamentali, così come porre sempre al centro le esigenze del cittadino, che dovrà poi fruire dei servizi digitali in maniera semplice ed intuitiva.
Un consiglio per il futuro Bruscoli lo riserva all’importanza del fare squadra tra le diverse amministrazioni, da quelle centrali alle regioni e i comuni capoluogo, per attuare una “precisa strategia per la transizione al digitale”, utilizzando al meglio le risorse che arriveranno dall’Europa e consolidando un sistema digitale che semplifichi la vita dei cittadini e delle imprese ogni giorno.
Il punto di partenza comune è migrare i propri applicativi in cloud seguendo le indicazioni del programma di abilitazione al cloud, sviluppato dal Dipartimento in collaborazione con AgID, poiché rappresenta “un approccio metodologico e strategico rigoroso” e definisce l’insieme di attività e risorse necessarie per rendere un’amministrazione capace di creare, operare e mantenere le proprie infrastrutture informatiche utilizzando tecnologie e servizi cloud.
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Fonte: MITD