In cinque anni il reddito dei lavoratori dipendenti in Italia è cresciuto del 7%, passando da 23.807 euro del 2010 a 25.477 euro del 2015 (+1.670 euro). A seconda dei settori d’impiego, però, si registrano notevoli differenze: mentre nelle ‘attività manifatturiere’ c’è stato un incremento dei 2.766 euro, nella pubblica amministrazione si è verificato un taglio di 240 euro. I dati sono contenuti nelle tabelle dell’Istat sulle retribuzioni lorde contrattuali di cassa per dipendente. I dipendenti che percepiscono lo stipendio più alto, nel 2015, sono quelli che fanno capo al settore delle attività finanziarie e assicurative, con 36.568 euro. L’incremento rispetto al 2010 è stato di 2.450 euro (+7,2%). I più poveri sono invece i dipendenti che lavorano nel settore ‘agricoltura, silvicoltura e pesca’, con 17.943 euro. Esaminando la situazione di cinque anni prima, tuttavia, si può osservare che almeno in termini percentuali l’incremento è tra i più alti (+11,5%), superato solo dalle attività manifatturiere (+12,5%). E’ da sottolineare che in questo caso il risultato finale è ben diverso: 24.961 euro. Aumenti a doppia cifra si segnalano anche nel settore dell’industria, dove i redditi sono aumentati di 2.632 euro arrivando a 25.321 euro (+11,1%).
Nel settore pubblico, tuttavia, gli statali non sono gli unici a subire le conseguenze degli interventi di spending review. Nell’istruzione, dal 2010 al 2015 i redditi sono aumentati di 139 euro, passando da 26.039 euro a 26.178 euro (+0,5%); mentre nella sanità l’incremento è stato di 309 euro, cioè da 24.952 euro a 25.261 euro (+1,2%). I dipendenti del settore delle costruzioni nel 2015 hanno percepito un reddito di 2.155 euro in più rispetto al 2010, da 23.095 euro a 25.250, con un incremento del 9,3%.
Nel settore dei servizi si è passati da 23.483 euro a 25.480 euro, con un incremento di 1.997 euro (+8,5%); mentre nel commercio da 22.299 euro si è arrivati a 24.239 euro, cioè 1.940 euro in più (+8,7%). I dipendenti che lavorano nel trasporto, invece, sono passati da 24.294 euro a 26.723 euro, con un incremento di 2.229 euro (+9,1%). Nel settore ‘alloggio e ristorazione’ le retribuzioni sono aumentate del 7,8%, passando da 19.731 euro a 21.280 euro (+1.549 euro); numeri vicini per la categoria ‘noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese’, con i redditi che sono passati da 19.606 euro a 21.057 euro, con un incremento di 1.451 (+7,4%).
Si va a salire in numeri assoluti e in percentuale per i dipendenti impiegati nel settore immobiliare, dove si passa da 22.659 euro a 24.671 euro, con un incremento di 2.012 euro (+8,9%). Si continua a crescere nelle attività professionali, scientifiche e tecniche, dove si passa da 22.984 euro a 25.093 euro, con un incremento di 2.109 euro (+9,2%). Meglio ancora per gli impiegati nei servizi di informazione e comunicazione, che da 25.426 euro sono passati a 27.961 euro, con un incremento di 2.535 euro (+10%).
Per i dipendenti impiegati nelle attività ‘artistiche, sportive, d’intrattenimento e divertimento’ su è registrato un incremento più moderato, con un reddito di partenza di 21.296 euro, che dopo 5 anni è salito a 22.861 euro (+1.565 euro e +7,3%). Infine, i dipendenti che rientrano nella categoria ‘altre attività di servizio’, che comprende diverse tipologie di impiego (dalla riparazione dei computer, alla lavanderia, passando per le organizzazioni associative) sono passati da 21.248 euro a 22.925 euro, con un incremento di 1.677 euro (+7,9%).