“Snelliamo le procedure dei concorsi e velocizziamo l’ingresso di risorse fresche nelle Pa, valorizzando quelle competenze trasversali e, per la dirigenza, manageriali di cui la macchina dello Stato ha tanto bisogno se vuole proiettarsi, oltre la crisi attuale, verso il futuro”. Apre così, il Ministro Dadone, un post sul proprio profilo facebook in cui commenta una norma del recente decreto “Cura Italia”.
“Sì, è vero, – continua il Ministro – le prove concorsuali sono al momento sospese per l’emergenza coronavirus, ma questo non significa che le procedure di preparazione dei bandi e delle stesse prove non debbano andare avanti. Anzi, bisogna farsi trovare subito pronti per la ripartenza, più rapidi, agili e snelli di prima. Ecco perché abbiamo messo nel decreto “Cura Italia”, in discussione al Senato, una norma che consente di semplificare e accelerare l’ingresso di nuove forze nel pubblico impiego. La misura vale in via sperimentale fino al 31 dicembre di quest’anno, ma potrebbe rappresentare un buon viatico per ciò che faremo dopo”.
In sostanza, spiega la Dadone ”le singole amministrazioni avranno la facoltà di introdurre requisiti specifici per scremare le presenze ai test di accesso, rendendoli più rapidi, e potranno affinare la ricerca e la selezione rispetto a competenze e attitudini ben precise. Tutto ciò dovrà avvenire preferibilmente attraverso strumenti informatici e con l’eventuale supporto di società e professionalità specializzate nel reclutamento”.