Si è tenuta la scorsa settimana a Palazzo Chigi la riunione della cabina di regia per il Fondo sviluppo e coesione. Nel corso dell’incontro il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, ha previsto lo stanziamento di 280 milioni di euro rivolti al Cis per l’area di Foggia e 220 milioni per il Cis Molise. Si tratta di una parte dei fondi destinati ai due contratti istituzionali di sviluppo di cui si sta occupando il premier Conte. Queste risorse si andranno ad aggiungere ad altre, già previste, per progetti che hanno l’obiettivo di accelerare la realizzazione di interventi strategici per il rilancio dei territori e la valorizzazione delle eccellenze locali. Nel corso della riunione sono stati inoltre previsti lo stanziamento di un milione di euro per Matera, in particolare per le Ferrovie Appulo lucane, affinché possano garantire il servizio ferroviario anche nei giorni festivi, nonchè il collegamento con l’aeroporto di Bari. Previsto inoltre uno stanziamento di oltre 34 milioni per la metro di Torino, linea 3.
Il Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) è una misura introdotta nell’ordinamento dall’articolo 6 del Dlgs. n. 88 del 2011 in sostituzione del previgente istituto dell’intesa istituzionale di programma. Il Cis costituisce uno strumento che le amministrazioni competenti possono stipulare sia per accelerare l’utilizzo dei fondi strutturali europei sia per velocizzare la realizzazione di nuovi progetti strategici di rilievo nazionale, interregionale e regionale, tra loro funzionalmente connessi in relazione a obiettivi e risultati, finanziati con risorse nazionali, dell’Unione europea e del Fondo per lo sviluppo e la coesione. Con i Cis le risorse sono generalmente concentrate per la realizzazione di un’unica grande infrastruttura a valenza nazionale o interregionale (salvo eccezioni dettate da specificità territoriali), superando i tradizionali limiti regionali verso una logica per macroaree.
Nel contratto vengono definiti i tempi di attuazione (cronoprogramma), le responsabilità dei contraenti, i criteri di valutazione e monitoraggio e le sanzioni per eventuali inadempimenti. Il contratto istituzionale di sviluppo viene stipulato dal ministro per la coesione, d’intesa con il titolare dell’Economia e delle finanze e con gli altri ministri interessati, dai presidenti delle Regioni coinvolte nel progetto e dalle amministrazioni competenti. Le amministrazioni responsabili degli interventi possano avvalersi dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa Spa per tutte le attività economiche, finanziarie e tecniche, nonché in qualità di Centrale di committenza, a esclusione di quanto demandato all’attuazione da parte dei concessionari di servizi pubblici.
Per valorizzare i contratti istituzionali di sviluppo , da ultimo, il Dl n. 91/2017, all’articolo 7, ha previsto che, per accelerare l’attuazione di interventi complessi, definiti dalla norma come “aventi natura di grandi progetti”, ovvero di “investimenti articolati in singoli interventi tra loro funzionalmente connessi, che richiedano un approccio integrato e l’impiego di fondi strutturali di investimento europei e di fondi nazionali inseriti in piani e programmi operativi finanziati a valere sulle risorse nazionali e europee”, sia il presidente del Consiglio o il ministro delegato per la coesione territoriale e il Mezzogiorno ad individuare gli interventi per i quali procedere alla sottoscrizione di appositi Contratti istituzionali di sviluppo, su richiesta delle amministrazioni interessate, in coerenza con quanto previsto dall’articolo 36 del regolamento(Ue) n. 1303/2013.
Questo articolo dispone, infatti, che qualora una strategia di sviluppo urbano, un’altra strategia o patto territoriale richieda un approccio integrato che comporti investimenti del Fondo sociale europeo, di quello europeo sviluppo regionale o del Fondo di coesione nell’ambito di più assi prioritari di diversi programmi operativi, le azioni possano essere eseguite sotto forma di investimento territoriale integrato e a tal fine essere coadiuvate da un sostegno finanziario dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale o dal Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca.