È entrato in vigore l’11 dicembre 2025 il decreto legislativo 178/2025, che introduce integrazioni e correzioni al decreto 190/2024 sulla disciplina dei regimi amministrativi per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili. Il provvedimento, attuativo della legge 118/2022 e in linea con le direttive europee e con il PNRR, punta a chiarire il quadro normativo e a rendere più snelli gli adempimenti per installare o modificare impianti a energia pulita.
Tra le principali novità c’è l’ampliamento dell’ambito di applicazione: il decreto include espressamente sistemi di accumulo ed elettrolizzatori associati agli impianti rinnovabili e aggiorna la definizione di impianto ibrido. Un secondo pilastro è la digitalizzazione: la piattaforma unica SUER diventa il punto di riferimento per le procedure, grazie a modelli standardizzati per la Procedura Abilitativa Semplificata e per l’Autorizzazione Unica, interoperabili con i sistemi informatici nazionali e locali.
Per quanto riguarda la pianificazione urbanistica, gli interventi situati in aree idonee o zone di accelerazione non saranno considerati in contrasto con gli strumenti urbanistici adottati o approvati. La PAS viene inoltre estesa anche a interventi in aree soggette a vincoli idrogeologici, sismici o paesaggistici, fatte salve specifiche eccezioni.
Il decreto introduce poi un elemento molto atteso dagli operatori: per i progetti autorizzati in PAS, il tempo massimo per avviare la realizzazione e concludere i lavori raddoppia da uno a due anni, offrendo maggiore flessibilità ai proponenti senza rallentare le procedure amministrative. Per gli interventi di revisione della potenza — fino al 15% — o per l’installazione di pompe di calore sotto i 50 MW, vengono inoltre dimezzati i tempi dell’Autorizzazione Unica.
Sul fronte dei vincoli e degli oneri, per i progetti che prevedono opere edilizie complesse viene richiesto di ottenere il titolo edilizio prima della presentazione dell’istanza di AU o PAS. All’interno dell’Autorizzazione Unica dovranno inoltre essere definiti l’obbligo di ripristino dei luoghi, i costi stimati e le relative garanzie finanziarie da prestare entro 120 giorni. Le compensazioni territoriali e ambientali a favore dei comuni saranno comprese tra l’1% e il 4% del valore economico della produzione attesa al netto dell’autoconsumo.
Nel complesso, il nuovo assetto normativo punta a velocizzare l’iter autorizzativo, rafforzare la trasparenza e offrire maggiore certezza agli operatori, elementi essenziali per sostenere la crescita delle energie rinnovabili.