Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare un decreto legislativo che recepisce il nuovo regolamento europeo sulle batterie e sui rifiuti di batterie, aggiornando la normativa italiana al Regolamento (UE) 2023/1542. Il provvedimento, proposto dai ministri Tommaso Foti e Gilberto Pichetto Fratin, mira ad allineare il sistema nazionale agli standard europei che disciplinano l’intero ciclo di vita delle batterie, dal design sostenibile alla gestione dei rifiuti.
Dal punto di vista tecnico, il provvedimento disciplina in modo dettagliato diversi aspetti:
1. Progettazione e immissione sul mercato
Le batterie dovranno rispettare requisiti stringenti di sostenibilità, sicurezza e performance. È previsto l’obbligo di progettazione ecocompatibile, con criteri legati alla riduzione dell’impatto ambientale, alla durata, alla possibilità di sostituzione e riciclo dei componenti. Inoltre, i produttori dovranno fornire informazioni chiare su composizione chimica, capacità e contenuto di materie prime critiche.
2. Tracciabilità e conformità
Viene introdotto un sistema digitale di tracciabilità, anche attraverso l’uso del “passaporto elettronico” delle batterie, che consentirà di seguire ogni prodotto lungo la catena di fornitura, dall’origine delle materie prime al fine vita. Gli operatori economici saranno tenuti a garantire la conformità dei prodotti e a rispettare le nuove procedure di valutazione e marcatura CE.
3. Diligenza nella catena di approvvigionamento
Le imprese dovranno applicare misure di due diligence per assicurare che l’estrazione e la fornitura di materiali come litio, cobalto e nichel avvengano nel rispetto di standard ambientali, sociali e di governance. Saranno richiesti audit periodici e relazioni di sostenibilità sui processi di approvvigionamento.
4. Gestione dei rifiuti e obiettivi di riciclo
Il decreto definisce nuovi obiettivi quantitativi di raccolta differenziata e riciclo per le varie tipologie di batterie (portatili, industriali, per veicoli elettrici). Sono previste soglie minime di recupero dei materiali strategici e l’obbligo di istituire e mantenere punti di raccolta accessibili sul territorio. Le attività di trattamento dovranno rispettare standard tecnici uniformi a livello europeo.
5. Responsabilità estesa del produttore
Il sistema della responsabilità estesa viene ridefinito per rendere i produttori direttamente responsabili della gestione del fine vita delle batterie immesse sul mercato. L’adesione potrà avvenire in forma individuale o tramite consorzi collettivi. I produttori dovranno garantire coperture finanziarie adeguate per le attività di raccolta, trasporto e trattamento.
6. Nuovi strumenti amministrativi e di coordinamento
Vengono istituiti il Registro nazionale dei produttori di batterie, per monitorare chi immette prodotti sul mercato italiano, e il Centro di coordinamento batterie, che avrà compiti di raccordo tra autorità, consorzi e operatori. Il decreto prevede anche l’aggiornamento dei criteri ambientali minimi (CAM) negli appalti pubblici per promuovere l’acquisto di prodotti più sostenibili.
In sintesi, il provvedimento segna un passaggio importante verso una gestione più rigorosa e trasparente del settore delle batterie, cruciale per la transizione energetica. Mira a ridurre l’impatto ambientale e ad aumentare il tasso di riciclo e riutilizzo delle materie prime, in linea con le strategie europee per l’autonomia industriale e la neutralità climatica.