La Commissione europea la scorsa settimana ha adottato un documento di orientamento sull’accesso alla giustizia in materia ambientale che specifica le modalità per le persone fisiche e per le associazioni di contrastare, dinnanzi ai giudici nazionali, decisioni, atti, omissioni di autorità pubbliche connesse al diritto ambientale dell’Unione europea. Le indicazioni vogliono aiutare i cittadini e le Ong a decidere se segnalare o meno amministrazioni inadempienti.
Gli orientamenti possono inoltre essere utili ai giudici nazionali per individuare le varie sentenze della Corte di Giustizia dell’Ue di cui dovrebbero tenere conto nel pronunciarsi su questioni relative all’accesso alla giustizia in materia ambientale. Le linee guida permettono, infine, alle amministrazioni nazionali di prendere atto di eventuali carenze dei loro sistemi giudiziari, come pure alle imprese di capire meglio quali sono i diritti e gli obblighi europei che le riguardano.
“La certezza giuridica è un principio fondamentale per una società basata sullo stato di diritto – ha detto il vicepresidente responsabile per lo stato di diritto, Frans Timmermans – ed è importante offrire questi orientamenti a tutte le parti interessate. Il diritto ambientale è al centro del nostro impegno per costruire un futuro sostenibile per l’Ue, e noi tutti dobbiamo sapere chiaramente quali sono i nostri diritti e le nostre responsabilità”.
La normativa ambientale intende insomma proteggere le persone e la loro salute. Se le autorità pubbliche non rispettano i diritti e gli obblighi della normativa sarà possibile chiamarle a risponderne. I nuovi orientamenti rappresentano un passo in avanti per fare in modo che i cittadini abbiano una maggiore consapevolezza ed un accresciuto senso civico, potendosi attivare su questioni quali la qualità di aria, risorse idriche e gestione dei rifiuti.